ECONOMIA DOMESTICA

Ilva, Chiamparino dà la sveglia a Di Maio

Il governatore piemontese d'intesa con i sindaci di Novi e Racconigi sollecita un incontro con il ministro. "L'azienda non va chiusa, la siderurgia è strategica per il nostro Paese". In ballo quasi mille posti di lavoro in Piemonte

Il presidente della Regione Sergio Chiamparino, in accordo con Rocchino Muliere e Valerio Oderda, rispettivamente sindaci di Novi Ligure e Racconigi, città in cui hanno sede i due stabilimenti piemontesi del colosso siderurgico, ha chiesto un incontro al Ministro del Lavoro Luigi Di Maio per discutere sulla complessa situazione relativa al gruppo Ilva. “Certi di poter portare un contributo alla discussione sul futuro dell’azienda e dei lavoratori – si legge nella missiva – la Regione Piemonte e le Amministrazioni comunali di Novi Ligure e Racconigi chiedono di essere convocate con gli altri enti locali agli incontri del tavolo aperto sulla delicata vicenda”.

Situazione che il nuovo Governo non ha ancora affrontato con l’urgenza che necessita. “Siamo molto preoccupati per l’Ilva – commenta Muliere – azienda strategica e vitale per la nostra Nazione e per il territorio piemontese e, naturalmente, novese. Personalmente credo che l’Italia non possa fare a meno della siderurgia e che l’Ilva non vada chiusa. Lo stabilimento di Novi deve avere un futuro per il benessere delle famiglie dei lavoratori e per il tessuto economico della città. Mi auguro – conclude Muliere – che l’incontro possa fare chiarezza sulla vicenda della cessione del gruppo e sui necessari investimenti per il risanamento ambientale ed il rilancio dell’azienda siderurgica”.

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