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Finpiemonte si sbarazza dello junk bond

Ricollocato il titolo ad altissimo rischio sottoscritto con Vontobel durante la presidenza Gatti. La cassaforte regionale ci rimette quasi un milione e mezzo di dollari (ma poteva andare peggio). Soddisfatto il presidente Ambrosini

Esultare per una perdita di quasi un milione e mezzo di dollari (circa 1,15 milioni di euro)? Si può. Se alla base ci sono operazioni talmente spericolate da aver fatto temere il peggio. Molto peggio. A esultare è il presidente di Finpiemonte Stefano Ambrosini dopo aver ricollocato sul mercato quel titolo ad altissimo rischio – il Credit Linked Note JP Morgan – a 44,2 milioni di dollari, sebbene fosse stato acquistato a 45,5 milioni. “In questo modo - spiega Ambrosini - la società è riuscita, ben al di là delle proprie aspettative, non solo a ricollocare il titolo, ancorché illiquido e altamente rischioso, in tempi molto brevi, ma anche a contenere la perdita in un ammontare significativamente ridotto pari a 1.385.000 dollari, specie considerata la possibilità che non vi fosse mercato per tale prodotto finanziario”.

L’investimento dello junk bond di Jp Morgan era stato effettuato da Finpiemonte attraverso la banca svizzera Vontobel, quando il presidente era Fabrizio Gatti. Così era stata utilizzata una parte di quei 51 milioni di euro depositati in Svizzera, da dove poi sono partiti bonifici per 6 milioni di euro verso società in qualche modo collegate a uomini che, secondo l'indagine giudiziaria, avrebbero dovuto aiutare lo stesso Gatti a salvare la sua Gem dalla bancarotta. Un titolo spazzatura, una sorta di bomba a orologeria nella pancia di un ente pubblico che mai si sarebbe dovuto trovare a maneggiare prodotti finanziari a così alto rischio e con il pericolo altissimo di perdite ingenti. La possibilità di recuperare buona parte delle risorse, tuttavia, era già stata prospettata in primavera dal vicepresidente della Regione Aldo Reschigna, secondo il quale, viste anche una serie di irregolarità in quella complessa operazione portata avanti da Vontobel e Finpiemonte e su cui c'è un procedimento giudiziario in corso, c’era “un margine elevato di rientro di tutte le risorse”.

Già a metà maggio Finpiemonte aveva comunicato alla Regione  possibilità relative all’eventuale cessione a JP Morgan del titolo. Questa mattina l’incontro con un Sergio Chiamparino visibilmente sollevato per aver ridotto al minimo le perdite. Resta ora da capire che fine abbiano fatto quei sei milioni di bonifici che dall’istituto di Zurigo sono finiti nelle casse di società vicine a quel Pio Piccini che avrebbe dovuto salvare la Gem dello stesso Gatti. I due sono finiti agli arresti con l’accusa di peculato assieme a una terza persona coinvolta, Massimo Pichetti.

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