POLITICA & GIUSTIZIA

"Ora Salvini va processato"

Prosegue il braccio di ferro tra la Procura di Torino e il leader della Lega. Spataro chiede al guardasigilli Bonafede l'autorizzazione a procedere (prima di lui il dem Orlando non rispose a tre solleciti). I fatti risalgono al 2014 quando definì la magistratura una schifezza

Dalla Procura di Torino è partito un nuovo sollecito per avviare l’indagine contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Nei giorni scorsi il procuratore Armando Spataro ha inviato al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede la richiesta di autorizzazione a procedere contro il leader della Lega. È la quarta richiesta inviata dopo le tre destinate all’ex guardasigilli Andrea Orlando, sempre rimaste senza risposta. Da via Arenula nel pomeriggio emerge che la questione è in fase di approfondimento. 

Il caso è quello avvenuto il 14 febbraio 2016 a Collegno. Nel corso di un comizio Salvini, all’epoca europarlamentare, aveva preso le difese del segretario ligure Edoardo Rixi, rinviato a giudizio per lo scandalo dei rimborsi regionali in Liguria. “Se so che qualcuno, nella Lega, sbaglia - aveva detto Salvini - sono il primo a prenderlo a calci nel culo e a sbatterlo fuori. Ma Rixi è un fratello e lo difenderò fino all’ultimo da quella schifezza che è la magistratura italiana. Si preoccupi piuttosto della mafia e della camorra, che sono arrivate fino al Nord”. La procura aveva aperto un fascicolo ipotizzando il reato di vilipendio all'organo giudiziario, reato punito con sanzioni tra i mille e i cinquemila euro. Il leader del Carroccio aveva subito replicato all'iniziativa con altre dichiarazioni: “Ci sono tanti giudici che fanno benissimo il loro lavoro: penso a chi è in prima linea contro mafia, camorra e 'ndrangheta. Purtroppo è anche vero che ci sono giudici che lavorano molto di meno, che fanno politica, che indagano a senso unico e che rilasciano in 24 ore pericolosi delinquenti. Finché la magistratura italiana non farà pulizia e chiarezza al suo interno, l'Italia non sarà mai un paese normale”.

Tuttavia, per procedere negli accertamenti affidati alla Digos della Questura di Milano, era necessaria l’autorizzazione da parte del guardasigilli, autorizzazione richiesta per tre volte e mai arrivata. Se è obbligatoria la richiesta, è obbligatoria anche una risposta, positiva o negativa che sia, quella che si aspetta ora Spataro dal collega di governo di Salvini.

Tra Spataro e Salvini nell'ultima settimana era sorta una nuova polemica a distanza. Dopo la pubblicazione di nuove linee guida della procura di Torino per perseguire i reati d'odio il leader della Lega aveva gettato accuse a Spataro alle quali erano seguite gli attacchi dei seguaci di Salvini sul web.

Per Mauro Anetrini, avvocato del vicepremier, il clamore dato al caso è sproporzionato rispetto all’entità delle contestazioni mossegli dalla Procura, reato peraltro punito con pena pecuniaria: La vicenda di Salvini, che non mancherà di difendersi come è suo diritto, mette sotto gli occhi di tutti i veri squilibri tra i poteri dello Stato. In questo caso la persona colpita ha le spalle larghe per resistere e per far valere le proprie ragioni. In molti altri casi, invece, le cose vanno bene diversamente”.

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