CINQUE CERCHI

Olimpiadi, M5s chiede aiuto al Pd

La maggioranza disposta a modificare la sua delibera pur di avere i voti delle opposizioni e camuffare le proprie divisioni. Si lavora sui punti che riguardano l'analisi costi-benefici e il tandem con Milano. Ma la missione pare improba

Un lungo e usurante lavorio diplomatico sulle virgole e pure sulle preposizioni. Una mediazione serrata che riprende per l’ennesima volta. Il M5s di Torino torna a mettere mano alla delibera con cui domani dovrebbe dare la propria disponibilità a ospitare le Olimpiadi invernali del 2026 e lo fa nel disperato tentativo di ottenere un consenso il più ampio possibile, come richiesto, peraltro dal Coni secondo la formula "pieno e incondizionato". L’interlocutore primo è il Pd, se non altro perché rappresenta la principale forza di opposizione. Dopo tre ore di confronto con una delegazione dei volontari di Torino 2006, la capogruppo grillina Valentina Sganga ha deciso di riprendere in mano il documento, pur a costo di riaprire una ferita all’interno della maggioranza.

I punti su cui si sta lavorando sono quelli che riguardano l’analisi costi-benefici che i Cinquestelle vorrebbero affidata “a un ente terzo”, mentre il Pd sostiene debba essere prerogativa del Coni. Il sub emendamento agli emendamenti dei dem prevedrebbe il coinvolgimento del governo, considerato dal M5s “neutrale” e certamente “non ostile” come invece viene percepito il Coni. Inoltre il Pd vorrebbe eliminare il passaggio in cui si chiude la porta alla eventuale possibilità di partnership con altre città candidate. In questo caso le modifiche al vaglio sarebbero puramente formali. La frase “che non siano previste possibili candidature e/o sinergie condivise con altre città candidate in quanto palesemente in contrasto con i principi di sostenibilità economica e ambientale” verrenbbe sostituita da una più soft in cui si parla di “sinergie unicamente con i territori dell’area metropolitana di Torino”. La sostanza non cambia.

Al momento si tratta tuttavia di indiscrezioni su testi che ancora non sono definitivi anche perché prima di aprire alle minoranze Chiara Appendino sa che deve assicurarsi il semaforo verde di una maggioranza che sul tema si è già ampiamente sbrindellata. "Prima di pronunciarmi e di decidere come comportarmi voglio leggere i testi e soprattutto le firme sotto" mette le mani avanti il capogruppo Dem Stefano Lo Russo, con un riferimento chiaro alle defezioni che già questa delibera ha avuto vista l’assenza tra i sottoscrittori delle consigliere Daniela Albano e Marina Pollicino, che riducono a 22 su 40 i voti attualmente a disposizione di Appendino.

È lo stesso Lo Russo a ripondere a quella che pare una mano tesa dalla sindaca (in cerca di aiuto) arrivata nel pomeriggio verso il Pd: "Apprezziamo il gesto costruttivo della sindaca Appendino che ha deciso di incontrarci - commenta il capogruppo -. Verificheremo in aula sottoscrittori e testi definitivi che verranno proposti e l’atteggiamento della maggioranza sul nostro ordine del giorno di sostegno alla candidatura olimpica". La ricerca di una sintesi durerà tutta la serata e probabilmente pure la mattina di domani, prima della seduta straordinaria del Consiglio convocata per le 15,45 in Sala Rossa.

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