ECONOMIA DOMESTICA

6mila nuove imprese piemontesi

Tra aprile e giugno aumenta il numero di aziende. Saldo positivo rispetto alle cessazioni. Segno più per tutte le province della regione. Bene turismo e commercio. Dardanello (Unioncamere): "Comprendere e interpretare i cambiamenti in atto"

Bene, ma non benissimo. Resta positivo il saldo tra nuove aperture e cessazioni nel tessuto imprenditoriale piemontese, ma è ancora rimandata quella marcata espansione, simbolo di una ripresa vera e strutturale, in cui molti confidavano. Nel secondo trimestre 2018 il numero delle imprese piemontesi è aumentato, sebbene di intensità inferiore rispetto a quella realizzata nello stesso periodo del 2017. Nel trimestre aprile-giugno 2018, infatti, sono state 6.305 le aziende nate in Piemonte, dato più basso rispetto a quello registrato nel corso del II trimestre 2017 (6.547). Al netto delle 4.945 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio), il saldo è positivo per 1.360 unità (nel II trimestre 2017 il saldo era stato di 1.958 unità), dato che porta a 433.865 lo stock di imprese complessivamente registrate a fine giugno 2018 presso il Registro delle imprese delle Camere di commercio piemontesi.

Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del +0,31 per cento, lievemente più ridotto rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2017 (+0,45%) e di poco inferiore rispetto a quello rilevato a livello medio nazionale (+0,52%).

“I risultati non entusiasmanti di questo trimestre – commenta Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte - ci spronano a fare di più, ad adottare misure più efficaci, che restituiscano fiducia al nostro sistema produttivo e consentano di innescare una vera crescita. E questo considerando che le performance migliori si sono registrate nei settori del turismo, degli altri servizi e del commercio: dobbiamo quindi essere in grado di interpretare i cambiamenti in atto nel nostro territorio, al fine di impostare al meglio le strategie d’intervento”.

La lieve espansione registrata a livello regionale è stata il frutto dei risultati, seppur debolmente, positivi registrati in tutte le province piemontesi. Asti e Verbania, con un tasso di crescita rispettivamente pari a +0,43% e +0,37%, hanno realizzato le dinamiche più elevate. Alessandria (con una crescita del +0,34%), Torino e Novara (entrambe con un tasso pari al +0,33%),hanno evidenziato ritmi espansivi leggermente migliori rispetto alla media regionale, mentre Cuneo (+0,26%) e Vercelli (+0,25%) hanno mostrato una dinamica più lenta. Il risultato meno brillante appartiene, così come nello stesso trimestre del 2017, al territorio biellese (+0,05%).

Dall’analisi per classe di natura giuridica, si osserva come ancora una volta siano le società di capitale (+1,03%) a realizzare il risultato più brillante, seguite dalle altre forme (+0,31%). Le ditte individuali crescono a un tasso lievemente inferiore rispetto al dato medio regionale (+0,26%), mentre in leggera contrazione risulta la base imprenditoriale costituita dalle società di persone (-0,10%).

Analizzando l’andamento del tessuto imprenditoriale regionale in base ai settori di attività economica emergono risultati incoraggianti. Nel secondo trimestre 2018, infatti, i tassi di variazione percentuale trimestrale dello stock delle imprese registrate in Piemonte appaiono positivi per tutti i principali comparti produttivi.

Dopo il Turismo, che registra un’espansione del +0,97%, il comparto più vivace risulta ancora una volta quello degli altri servizi, con un tasso di variazione +0,71%, seguito dal Commercio (+0,31%).Le costruzioni hanno registrato un tasso di variazione trimestrale dello stock pari a +0,23%, mentre l’Agricoltura (+0,15%) e l’Industria in senso stretto (+0,13%) hanno vissuto dinamiche più deboli.

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