ECONOMIA DOMESTICA

Effetto decreto "dignità", meno apprendisti assunti

Gli artigiani piemontesi prevedono un calo di ingressi dovuto alle rigidità del provvedimento varato dal governo gialloverde. Segnali positivi ma la ripresa è ancora troppo debole: "Per creare occupazione occorrono misure efficaci"

La terza indagine trimestrale congiunturale del 2018 di Confartigianato Imprese Piemonte è caratterizzata da una parziale positività, controbilanciata però da alcuni segnali di criticità. Le previsioni di produzione totale registrano un saldo positivo che sale dall'11,97% al 13,11%, mentre il saldo dei nuovi ordini peggiora passando dal 6,97% al 2,68%. Le ipotesi di carnet ordini superiore a tre mesi crescono dall’1,78% al 3,45%. Per quanto riguarda i nuovi ordini per esportazioni, il saldo torna negativo, dal 3,39% al -0,06%. Gli intervistati che prevedono investimenti per ampliamenti salgono dal 5,35% al 5,98%, investimenti per sostituzioni dall'8,68% al 24,76%. Le imprese che prevedono regolarità negli incassi salgono dal 38,65% al 72,28%. In merito all'occupazione si rafforza la positività del saldo, dal 7,20% al 9,03%. Tuttavia le imprese intenzionate ad assumere apprendisti scendono dal 6,35% all'1,42%.

“Le imprese artigiane - osserva Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte - continuano a lavorare con impegno e determinazione. Tuttavia per mantenere e consolidare la ripresa sono ora più che mai necessari provvedimenti adeguati da parte del Governo. Almeno per il momento, dobbiamo constatare che le misure sui contratti a termine contenute nel Decreto Dignità introducono rigidità e costi per le imprese. Per creare nuova occupazione stabile occorre puntare sulla qualificazione dei lavoratori e fornire ai giovani le competenze necessarie per entrare nel mercato del lavoro”. Altro elemento di preoccupazione è “il progressivo calo del credito verso le piccole imprese”.

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