Palio Asti: Rasero, rinnoviamo tradizione guardando futuro

Nemmeno quest'anno toglierà la spilla biancoazzurra appuntata alla giacca perché il suo cuore, benché da primo cittadino sia super partes, batte forte per Tanaro. E' un uomo di palio per nascita e consuetudine familiare il sindaco di Asti Maurizio Rasero, che porta con sé una passione autentica per la corsa coltivata fin da bambino. "E' una tradizione non solo della mia famiglia - sottolinea - ma è parte integrante della storia della nostra città, la sua vera essenza". Il Palio si sta preparando a fare il suo salto di qualità, secondo Rasero, che dallo scorso anno sta apportando diversi cambiamenti all'evento, a partire dalla revisione del regolamento, fino al cambio date della stessa corsa e del paliotto, il palio degli sbandieratori che si è svolto a maggio, quando San Lazzaro ha vinto il suo tredicesimo drappo consecutivo. Rasero ha in mente una rivoluzione "per avvicinare ancora di più il Palio alla gente" afferma. "Il nostro - prosegue - ha attraversato i secoli adattandosi ai cambiamenti, che non devono spaventare, semmai sono parte integrante e danno nuovo vigore". A partire dal cambio data: non più la terza domenica di settembre, ma la prima, il 2 settembre "per permettere a turisti, cittadini e giovani ancora a casa da scuola di godersi l'evento", mentre la settimana che lo anticipa sono in programma nuove attività collaterali. "Quest'anno alcuni comitati palio - spiega Rasero - hanno persino attivato centri estivi a tema e molte altre iniziative per avvicinare i giovani". Pensa alle generazioni future il sindaco e al futuro della "manifestazione per eccellenza della città" e vede altre modifiche in atto. "Oltre ad aver spostato a maggio il Palio degli sbandieratori durante i festeggiamenti patronali - ricorda - penso a quello che realizzeremo nei prossimi anni". Giunta e un gruppo di cittadini e commercianti stanno lavorando al nuovo merchandising per i gadget turistici. Tra le altre novità, che riguardano più da vicino la corsa, i box cavalli saranno allestiti per la prima volta ai giardini pubblici, un luogo più adatto per i mezzosangue, dove possono andare a vederli anche i bambini. "Faremo innamorare i turisti" è convinto Rasero, perché "la manifestazione offre un'occasione unica per conoscere la nostra città, che con orgoglio racconta la sua storia attraverso l'evento, i palazzi, i musei, ma anche attraverso la nostra accoglienza, i nostri vini e la nostra alta gastronomia".

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