Crollo ponte: esperto, causa difetto occulto combinato a meteo
21:27 Mercoledì 15 Agosto 2018
La causa del crollo del ponte Morandi a Genova è dovuta ad un "difetto occulto di concezione dell'opera, cui si è aggiunto una combinazione particolare di vento e pioggia". Lo sostiene il professor Giuseppe Mancini, del Politecnico di Torino, considerato uno dei massimi esperti del settore. "Ho visto il filmato e mi sembra di capire che il crollo sia compatibile con la caduta della campata centrale, tra la pila 9, successivamente caduta, e la pila 10, dovuta alla perdita di appoggio sul pilone: si è provocato un forte squilibrio dinamico sulla pila che è collassata perché non progettata a suo tempo per questo evento estremo", spiega Mancini precisando che "le conoscenze dell'epoca", degli anni Sessanta, "sia tecniche che scientifiche non erano adeguate a prevedere un simile fenomeno di collasso progressivo". Per capire poi perché l'impalcato abbia perso l'appoggio, c'è da considerare che gli stralli del ponte Morandi sono in calcestruzzo ("gli stralli in calcestruzzo li ha fatti solo" Morandi), mentre oggi sono realizzati in acciaio: "quando piove intensamente, sulla superficie dello strallo si crea un torrente e ad un certo punto lo strallo vibra e questa vibrazione può essere amplificata dal vento. I ponti strallati moderni oscillano anche di 5-6 metri, mentre questo oscillava di pochi centimetri: ma anche quei pochi centimetri di movimento - spiega Mancini - hanno tolto l'appoggio e la campata è caduta". "Quindi - conclude - si è trattato di una combinazione di vento e pioggia molto particolare in un'opera che aveva un difetto di origine ignoto dovuto non alle carenze dell'ingegnere che ha progettato il ponte, ma alle conoscente tecniche e scientifiche dell'epoca": "Lo strallo quando si è messo a vibrare ha spostato la zona d'appoggio della campata che è crollata".