ECONOMIA & LAVORO

L'industria rallenta la crescita

Nel secondo trimestre del 2018 la produzione manifatturiera piemontese registra un incremento di solo 1,8%, la più bassa degli ultimi due anni. Meccanica, tessile e alimentari i settori trainanti. Risultati migliori a Biella, Torino sotto la media regionale

In Piemonte la produzione rallenta la sua crescita. Il secondo trimestre 2018 sebbene confermi il buono stato di salute del comparto manifatturiero, registrando un incremento del 1,8% rispetto allo stesso periodo del 2017, risulta, tuttavia, quella meno intensa degli ultimi due anni. È quanto emerge dalla 187ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” promossa da Unioncamere, Confindustria, Intesa Sanpaolo e Unicredit, che ha coinvolto 1.211 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 87.088 addetti e un valore pari a circa 57,0 miliardi di euro di fatturato.

Una fotografia quindi di luci e ombre quella che emerge dall’analisi nella quale l’incremento della produzione industriale si associa ai risultati positivi registrati dagli altri indicatori analizzati: si evidenziano, infatti, incrementi tendenziali degli ordinativi interni (+0,8%) e di quelli esteri (+2,9%); in media, il fatturato totale delle imprese intervistate cresce del 2,3% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2017, con la componente estera che registra un incremento del 3,7%; in lieve flessione il grado di utilizzo degli impianti che scende al 64,8%.

A livello settoriale, l’incremento dei livelli produttivi non ha coinvolto tutti i comparti manifatturieri. La meccanica registra il risultato migliore del secondo trimestre, aumentando l’output prodotto del 5,2%; a breve distanza segue la filiera tessile con uno sviluppo tendenziale della produzione del 4,0%. Ottimo anche il trend realizzato dalle industrie elettriche ed elettroniche e da quelle alimentari e delle bevande, entrambe con una crescita superiore alla media regionale pari al 3%.

Il comparto dei metalli, dopo la forte espansione produttiva vissuta nei primi tre mesi dell’anno, rallenta il ritmo di crescita, segnando un +2,1%. Sostanzialmente piatta la performance evidenziata dalle industrie del legno (-0,1%), da quelle dei mezzi di trasporto (-0,2%) e dal comparto della chimica-gomma-plastica (-0,3%).

Focalizzando l’attenzione sui mezzi di trasporto, protagonisti della crescita del 2016 e del I semestre 2017, si rileva come la crescita nulla del II trimestre 2018 risulti il frutto di una contrazione sostenuta della produzione di autoveicoli (-7,2%), bilanciata dal miglior andamento della componentistica autoveicolare (+2,1%) e dell’aerospazio (+5,0%)

L’analisi della dinamica della produzione industriale per classe di addetti evidenzia, nel II trimestre 2018, tendenze positive per quasi tutte le dimensioni d’impresa, solo le micro aziende (meno di 9 addetti) si fermano a una sostanziale stabilità (-0,1%). Le medie imprese (50-249 addetti) registrano l’incremento più sostenuto (+3,2%); l’output prodotto aumenta del 2,6% per le realtà di grandi dimensioni (oltre 250 addetti) e cresce dell’1,1% per le piccole imprese (10-49 addetti).

La crescita della produzione industriale ha riguardato la totalità dei tessuti produttivi locali, ad eccezione di quello astigiano (-1,8%) che, dopo lo sviluppo evidenziato nel I trimestre dell’anno, subisce una battuta d’arresto in quasi tutti i comparti produttivi, tranne che in quello metalmeccanico.

Il risultato migliore appartiene alle manifatture biellesi che, grazie alla componente meccano-tessile, incrementano la produzione industriale del 5,3% rispetto all’analogo trimestre del 2017. Anche Vercelli, sostenuta dalle aziende tessili e da quelle alimentari, realizza un ottimo risultato (+4,8%). Con una crescita superiore alla media regionale troviamo anche Alessandria (+4,2%) e Cuneo (+2,0%). Novara registra una variazione produttiva analoga a quella media piemontese (+1,8%). Risultati più contenuti accompagnano invece Verbania e (+1,5%) e Torino (+1,0%).

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