A VOLTE RITORNANO

Blitz di Renzi alla Festa di Torino

Cambio di programma alla kermesse Pd di corso Grosseto: venerdì alle 18,30 arriva l'ex segretario, reduce dalle ovazioni di Firenze e Milano. Una visita lampo che consentirà però ai suoi seguaci di concordare la strategia in vista dei congressi

“Pensano di essersi liberati di me, ma hanno sbagliato”. E che Matteo Renzi non abbia alcuna intenzione di farsi da parte, ma che, anzi, abbia intrapreso un ritorno sulla scena politica da protagonista lo testimonia il frenetico tour tra le feste dell’Unità. Ovunque accolto da ovazioni e cori di militanti. Così dopo Ravenna, Bologna, Firenze e Milano, venerdì tocca alla kermesse del Pd di Torino, dove è atteso attorno alle 18,30, il giorno successivo alla partecipazione di Maurizio Martina.

Una visita inaspettata quanto gradita, ovviamente dai suoi seguaci ben felici di mettere mano al programma – che prevede un paio di dibattiti (uno sulla lotta alla mafia e l’altro sull’Europa) e la presentazione di un libro – per far spazio all’ex segretario. Renzi non si fermerà molto, “un’oretta o poco più”, fanno sapere dal suo entourage, ma per i dirigenti locali impegnati nella doppia partita congressuale (nazionale e piemontese) e in una difficile campagna per le Regionali del 2019 ci sarà comunque il tempo per fare il punto, nonché per i renziani di ogni rito ascoltare dalla viva voce del loro leader i piani di riorganizzazione della corrente. In particolare, l’incontro in agenda il 21 e 22 settembre a Salsomaggiore: “Gli sms sono partiti in questi giorni, destinatari 120 parlamentari”, spiegano gli organizzatori. L’annuncio dell’appuntamento (a porte chiuse, cui parteciperanno anche amministratori locali ed ex parlamentari) ha colto un po’ di sorpresa il resto del partito, considerato che Renzi sta “spingendo” la Leopolda in calendario a fine ottobre. Ma la convention dei renziani, che sono ancora alle prese con il rebus di chi candidare alle primarie, con Delrio, Bellanova, Rosato, Richetti nel totonomi senza escludere un clamoroso tris di Renzi nonostante le ripetute smentite, ha soprattutto riacceso la discussione su un eventuale slittamento delle date del Congresso.

“Sarebbe utile fare quanto prima un congresso, Maurizio Martina è d’accordo con me”, ha spiegato Paolo Gentiloni al Foglio. E per Marco Minniti, “solitamente quando si perdono le elezioni un partito fa un congresso. Questo deve fare il Pd”. L'ufficio stampa di Renzi ieri ha smentito ogni dietrologia: “Il congresso si terrà quando il segretario Martina avvierà la procedura statutaria e nessuno intende chiederne il rinvio”. E, comunque, l’evento di Salsomaggiore non sostituisce né farà slittare più in là la Leopolda. “Questo davvero non esiste”, dicono i renziani spiegando che l’ex segretario lavora all’appuntamento di Firenze quasi a tempo pieno. Per stemperare, gli uomini più vicini al senatore di Scandicci hanno addirittura lasciato trapelare che Renzi potrebbe non essere presente a Salsomaggiore.

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