POLITICA & SANITA'

Regione, un piano (elettorale) contro le liste d'attesa

A otto mesi dalle urne la giunta Chiamparino corre ai ripari e destina 14 milioni per abbattere i tempi per visite ed esami. Saitta: "Perché solo adesso? Prima non avevamo i soldi". Parte da Novara la sperimentazione del numero unico di prenotazione

Dalle liste d’attesa alle liste elettorali. Difficile non scorgerlo quel sottile filo rosso che unisce il piano della Regione Piemonte con l’imminente appuntamento elettorale. Un investimento da 14 milioni per dare delle risposte su un tema in cui per ammissione dello stesso Sergio Chiamparino “dobbiamo recuperare”, anche perché il rischio è che entro la fine dell’anno il governatore sia costretto ad ammainare la bandiera della Tav, opera su cui il governo prima o poi prenderà una decisione, e a quel punto il dibattito si sposterà sull’operato della sua giunta, in particolare sulle politiche sanitarie. Meglio correre ai ripari, con il piano già annunciato dall’assessore Antonio Saitta durante il primo forum del centrosinistra in via Baltea a Torino. Una tranche da 10 milioni per i direttori di aziende sanitarie e ospedaliere reperiti direttamente nelle maglie del bilancio di piazza Castello, più 4 milioni per l’acquisto di attrezzature mediche, derivanti da un gruzzoletto “ricavato dai risparmi effettuati in questi anni dalle Asl” spiega Saitta.

L’obiettivo è ridurre le liste d’attesa partendo dalle situazioni più critiche, rientrando entro il 2019 nei parametri fissati dal governo attraverso 385mila prestazioni supplementari fra esami e visite specialistiche di cui 127mila nel 2018 e le altre nel 2019. Ogni Asl ha individuato le priorità da cui iniziare e ha definito il rispettivo fabbisogno di prestazioni. Il piano è a un livello avanzato, c’è la ripartizione delle risorse tra le varie Asl con la parte del leone riservata alla Città della Salute di Torino con 2,8 milioni seguita dall’Asl To3 (1,3 milioni) e via a scendere fino ai 502mila euro riservati al Vco (GUARDA LA TABELLA).

Saitta annuncia anche un sistema di monitoraggio dei risultati raggiunti che presto potrebbe essere anche a disposizione dei cittadini con la pubblicazione, sulla scorta di quanto già fatto da altre Regioni, degli aggiornamenti periodici delle liste d’attesa, sul sito istituzionale dell’assessorato, visibili a tutti. “Perché solo ora?” è l’excusatio non petita di Saitta, “perché solo ora ci sono le risorse” la risposta che si dà. A chiedere che le verifiche sull’attuazione del piano vengano periodicamente illustrate in Commisione Sanità di Palazzo Lascaris è il capogruppo del Pd Domenico Ravetti, forse memore di come in questi anni il Consiglio sia stato tagliato fuori o aggiornato a cose fatte su molte decisioni prese dalla giunta in ambito sanitario.

Tra la soluzioni individuate dai direttori per assorbire le code di pazienti vi è, oltre all’aumento dell’orario, estendendo al pomeriggio visite ed esami oppure al sabato, anche l’acquisto di prestazioni dal privato accreditato. “Noi mettiamo le risorse – puntualizza Saitta – i direttori decidano come utilizzarle”. Purché portino a casa il risultato e in tempi brevi. Un altro fronte dell'offensiva contro le liste d'attesa in sanità riguarda il nuovo Cup, il centro di prenotazione unico. La Regione intende attivarlo su tutto il territorio entro 11 mesi, a partire dall'area di Novara in ottobre. Lo strumento renderà pubbliche le attese e permetterà di capire se un soggetto prenota in più posti diversi. Pochi giorni prima dell’appuntamento il paziente sarà chiamato, e se non si presenterà al momento stabilito dovrà comunque pagare il ticket.

E sempre riguardo al rapporto con le strutture accreditate, la Regione fa sapere di essere intenzionata ad attendere la sentenza del Tar sul ricorso dei sindacati Anaao Assomed e Smi contro il provvedimento che avrebbe esteso alle strutture private accreditate la possibilità di prescrivere visite ed esami attraverso le ricette dematerializzate. Per il momento i giudici amministrativi hanno concesso la sospensiva, il 5 dicembre entreranno nel merito.

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