CINQUE CERCHI

Appendino resta fuori dai Giochi
"Nessun impegno a scatola chiusa"

Respinti gli appelli di Zaia e Malagò: "Serve chiarezza su chi mette i soldi". Stoppato anche il tentativo di mediazione di Chiamparino. Frattura sempre più difficile da ricomporre

Chiara Appendino non torna sui suoi passi e resta fuori dai Giochi, respingendo l’ultimo appello inviatole questa mattina dal governatore del Veneto Luca Zaia e pure dal numero uno del Coni Giovanni Malagò. “È fondamentale avere la massima chiarezza su chi finanzia l’evento e come – ha dichiarato la sindaca, dopo essersi presa qualche ora di riflessione -. Se si vuole portare avanti l’ipotesi di Olimpiadi senza fondi statali ma sostenute da Regioni e privati si chiarisca prima chi mette quanto, altrimenti è da irresponsabili andare avanti, non si prendono impegni a scatola chiusa. Torino non c’è perché la proposta manca completamente di chiarezza”.

Tiene il punto la prima cittadina, e torna a chiudere la porta a chi le chiede un ripensamento. Così ha di fatto stoppato anche la fuga in avanti di Sergio Chiamparino che, sotto pressione dei Comuni montani ormai in rotta con la sindaca del capoluogo, ha fatto sapere di essere pronto a un estremo tentativo di ricomposizione. “Penso ci sia ancora tempo – ha detto di prima mattina, dopo un colloquio telefonico con Zaia -. Il problema è che la candidatura sia delle tre città e non di una sola, se è così io sono pronto a venire a Roma e sedermi a un tavolo. Così invece si rischia di essere meno forti”. E dopo aver assecondato l’ambizione di Milano di avere il suo nome al primo posto nel logo (“non c’è problema”) ha concluso: “Credo ci siano tutte le condizioni per rimettersi al tavolo a Roma e riprendere la discussione, con tutti gli approfondimenti che avremo il tempo di fare”.

Uno slancio subito bloccato dalla Appendino che chiede garanzie finanziarie, soprattutto dopo che Veneto e Lombardia hanno annunciato di poter andare avanti da sole, anche senza i soldi del Governo. “Se da parte delle Regioni e dei privati c’è la volontà di impegnarsi finanziariamente - prosegue Appendino - allora si chiarisca prima qual è questo impegno. Se si apre questo scenario allora le tre Regioni mettano nero su bianco le risorse che sono disposte a impegnare e si convochi un tavolo con aziende, sponsor, privati e gli stakeholders dei territori che vogliano sostenere l’evento e vediamo di che cifre stiamo parlando”. La prima cittadina torinese respinge le accuse di boicottaggio: “Torino - evidenzia - non ha mai detto no al tridente ed è falso che siamo stati noi a farlo saltare. Nella lettera inviata al sottosegretario Giorgetti c’era scritto che restavamo a disposizione del Coni per quanto richiesto in attesa di conoscere la decisione sullo stanziamento dei fondi”.