GEOGRAFIA POLITICA

"Cambieremo la legge elettorale" Promessa di Chiamparino

Alla vigilia del referendum "secessionista" del Vco il governatore corre ai ripari e prospetta l'autonomia. "Nessuna provincia del Piemonte deve restare senza rappresentanti in Consiglio". Un pacchetto di interventi e finanziamenti

“Se mi chiedete se si poteva fare di più per il Verbano-Cusio-Ossola, rispondo sì. Se mi chiedete se abbiamo penalizzato la vostra provincia rispondo no”. Ad un mese dal referendum che chiederà ai verbanesi se vogliono passare sotto la Lombardia o restare piemontesi, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino di fronte a una platea di amministratori e rappresentanti delle categorie produttive del territorio non ha affatto minimizzato la portata dell’iniziativa: “Questo è un provvedimento di rango costituzionale, non un semplice referendum né una questione politica di centrodestra, centrosinistra o Movimento 5 Stelle”. Insomma, il governatore ha mostrato – seppur in ritardo, come ha sottolineato Umberto Locatelli, presidente dell’Unione Industriali della zona – “il grido di dolore della provincia azzurra” che, a torto o a ragione, si è sentita trascurata da Torino.

La strada, per Chiamparino, non può essere però quella della secessione: “Noi proponiamo per questa provincia un percorso di valorizzazione della specificità montana per sviluppare una maggiore autonomia del territorio. Non siamo riusciti ad avviare prima il processo perché siamo partiti con una zavorra finanziaria senza precedenti, pari ad un disavanzo di 11,5 miliardi di euro. Tuttavia, nel corso del nostro governo non siamo stati lontani dal Vco e abbiamo compiuto o stiamo per compiere investimenti importanti. Dal punto di vista sanitario, ad esempio, abbiamo posto le basi per garantire un futuro al Vco con la realizzazione di un ospedale unico”. A tracciare il quadro dei prossimi investimenti nel Vco è stato Aldo Reschigna, vicepresidente della giunta eletto proprio in questa provincia. Il braccio desto di Chiamparino ed ex sindaco di Verbania ha confermato che a breve verrà firmato un accordo di programma da 7,5 milioni (non più 4 e mezzo come precedentemente annunciato) con il comune di Macugnaga per il rinnovamento degli impianti di sci e per la valorizzazione del comprensorio del Monte Rosa con collegamento tra Macugnaga e Alagna. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di altri accordi di programma sottoscritti negli scorsi mesi sempre in ambito montano, come i 2,5 milioni per il miglioramento della viabilità comprensorio di San Domenico, e i 6 milioni per il recupero del giardino di villa San Remigio. La Regione è anche pronta a sostenere il finanziamento di una pista ciclabile che conduca da Verbania a Cannobio o da Verbania ad Arona.

Nel corso dell’incontro presso la sede della Provincia, a cui ha preso parte anche il principale promotore del referendu, l’ex parlamentare berlusconiano Valter Zanetta (oggi leghista), è emersa la preoccupazione che con l’attuale sistema elettorale il Vco rischi di restare senza una propria rappresentanza a Palazzo Lascaris. “Deve nascere un Manifesto di Verbania, una proposta, un impegno a modificare la legge affinché venga garantita in Consiglio la rappresentanza di almeno un seggio per tutte le province piemontesi”, è stata la risposta del governatore. E tanto per essere più esplicito ha aggiunto: “Dobbiamo trovare un accordo su una riforma che potrebbe essere approvata in 10-15 giorni. Mi vergogno un po’ quando vedo consiglieri che cercano di aggirare il cambiamento della legge elettorale per accrescere le loro possibilità di rielezione”. Ora la grana si riapre in seno al Pd.

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