POLITICA & GIUSTIZIA

Grattacielo, "condannate l'ex presidente della Regione"

Mano pesante della Procura al processo sulla nuova sede del Lingotto. Chiesti 3 anni e 4 mesi per Ezio Enrietti. Coinvolti altri cinque tra imprenditori e dipendenti dell'ente. Le accuse: falso, abuso d'ufficio e corruzione

Condanne dai 2 anni e 4 mesi fino a 3 anni e 4 mesi sono state chieste dalla procura di Torino nei confronti dei sei imputati a processo per i lavori al grattacielo della Regione Piemonte, accusati a vario titolo di falso, abuso d’ufficio e corruzione. Il sostituto procuratore Francesco Pelosi ha chiesto la condanna più alta, 3 anni e 4 mesi per l'ex presidente della Regione Ezio Enrietti e per Paolo Rosa. Il primo, nella veste di imprenditore a capo della "Lavori edili stradali srl", ha ottenuto lavori per quasi 5 milioni di euro in cambio della garanzia dell’approvazione di una variante che avrebbe permesso all’impresa costruttrice, la Torre Regione Piemonte (un'ati guidata da Coopsette) di ottenere risparmi dai lavori. Il secondo, invece, era rappresentante di Coopsette e procuratore della Trp che avrebbe dovuto realizzare il progetto di Massimiliano Fuksas, progetto poi modificato senza l'ok dell'architetto per contenerne i costi e ottenere dei guadagni. Tre anni di reclusione sono stati chiesti nei confronti di Maria Grazia Ferreri, moglie di Enrietti ed ex direttrice regionale del Patrimonio della Regione Piemonte. Per i funzionari regionali Claudio Savasta e Luigi Robino sono stati chiesti rispettivamente due anni e mezzo e due anni e otto mesi. Infine, nei confronti di Claudio Santese, collaboratore di Enrietti, è stata chiesta la pena più bassa: due anni e quattro mesi.

Nel corso della sua lunga requisitoria, durata quasi tutta la mattina, il pm Pelosi ha ripercorso la storia del grattacielo della Regione, la cui progettazione è stata fatta dall'archistar romana. Tuttavia per il raggruppamento di imprese vincitore della gara d'appalto, realizzare l'opera secondo i canoni di Fuksas sarebbe stato troppo oneroso. Per questa ragione Trp aveva proposto una variante che la Regione ha approvato senza troppe verifiche. "Tutta questa vicenda nasce col passaggio all'amministrazione di Roberto Cota - ha ricordato il pm - che pone più attenzione alla spesa e ai costi e porta le carte alla Corte dei conti". A quel punto Trp è in difficoltà: "L'impresa sarebbe stata in perdita e deve cambiare progetto per avere dei guadagni - ha spiegato l'accusa -. Aveva necessità che fosse approvata la variante ed Enrietti è stato il garante in cambio di lavori per cinque milioni". La variante, secondo le ipotesi dell'accusa, avrebbe permesso risparmi per 56,4 milioni di euro su un valore totale delle opere per quasi 208 milioni. Con l'ex presidente è entrata in ballo anche la moglie: "Il rapporto tra Enrietti e Ferreri è l'architrave su cui si regge la vicenda". Infatti è stata lei a sovrintendere tutto e a dare le indicazioni ai funzionari regionali Savasta, direttore dei lavori, e Robino, responsabile unico del procedimento dell'appalto. "Senza la Ferreri questa 'architettura' non sarebbe stata possibile", ha aggiunto Pelosi. La variante è stata quindi approvata, ma senza i necessari approfondimenti e senza tenere conto del parere di Fuksas. Anzi, una lettera su carta intestata dello studio, firmata da un collaboratore dell'architetto senza autorizzazioni, viene utilizzata per dare il via libera. "Tutte le riunioni e le delibere erano atti fittizi per portare all'approvazione della variante senza verifiche". C'è stato poi un altro aspetto particolare che il sostituto procuratore ha voluto sottolineare con enfasi: "Non mi stancherò mai di ripeterlo: i lavori del grattacielo più alto d'Italia sono cominciati senza il progetto esecutivo".

La Regione, rappresentata dall’avvocato Alessandro Mattioda, ha chiesto che il risarcimento dei danni materiali e morali sia stabilito in sede civile. Nelle prossime udienze la parola andrà alle difese prima e poi la terza sezione penale, presieduta da Piergiorgio Balestretti, emetterà la sua sentenza.

print_icon