ALTA VELOCITA'

Opera Buffa(gni): Tav "inutile"

Ennesimo affondo grillino alla Torino-Lione. Questa volta tocca al sottosegretario, ombra di Di Maio: "Non serve, il nostro principale partner è la Germania". Chiamparino chiama alla mobilitazione i parlamentari. Borghi: "Colpo mortale alla nostra economia"

“La Torino-Lione è un’opera inutile e vecchia”. Mentre il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli continua a rimandare il destino della Tav all’ormai arcinota quanto sempre più palesemente strumentale (ai fini della bocciatura  della grande opera promessadal M5s) analisi costi-benefici, a pronunciare quella che pare una sentenza definitiva per la parte grillina del Governo è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Stefano Buffagni.

L’uomo ombra di Luigi Di Maio a Palazzo Chigi, parlando al forum di Conftrasporto a Cernobbio, ha affermato che “non è vero che le infrastrutture siano la panacea di tutti i mali. Lo diventano - ha spiegato – se partono domani mattina. Qui invece ci troviamo con progetti di vent’anni che sono al 10 percento dell’avanzamento lavori”. Per colui che viene definito il Luca Lotti dei Cinquestelle la Tav è, dunque “vecchia e inutile, anche perché –ha sostenuto di fronte alla platea di operatori del trasporto – il nostro primo partner commerciale è la Germania e i traffici con questo Paese non passano certo attraverso la Torino-Lione”.

In discussione, per il sottosegretario, ovviamente anche l’altra linea che interessa il Piemonte: “Se il calcolo dei costi-benefici ci dovesse dire che il Terzo Valico è fondamentale lo faremo. Ma se fino ad oggi i lavori sono andati a rilento – ha sottolineato – non è certo colpa nostra”.

Dura e netta la reazione del presidente della Regione, Sergio Chiamparino, il quale in una nota afferma che “se mai vi fosse bisogno di una conferma su quali siano gli orientamenti di questo governo sullo sviluppo delle infrastrutture del Nord Ovest, ecco puntuale il Buffagni-pensiero, a spiegarci che la Torino-Lyon é inutile, visto che il nostro principale paese di interscambio è la Germania, e che anche il Terzo Valico dovrà passare sotto il giogo delle famigerate analisi costi-benefici”. Chiamparino aggiunge di ricordare a Buffagni “come ormai vado ripetendo da tempo, che queste sono infrastrutture che servono a spostare la domanda di mobilità e non a seguirla, e che la mitica analisi costi benefici é praticamente impossibile da fare su opere destinate a durare per almeno cent’anni”.

Il governatore, però, non si lascia sfuggire l’occasione data dal ruolo dell’esponente grillino: “Se però le parole di Buffagni sono la risposta alla lettera aperta da me inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla vera e propria emergenza infrastrutturale del Piemonte e del Nord Ovest, comincio a pensare – scrive Chiamparino – che alla base ci sia una volontà politica precisa, cioè quella di sacrificare gli interessi dell'economia piemontese sull'altare di quelli dell'economia lombardo-veneta. A questo punto diventa quantomai urgente un intervento di tutti i parlamentari piemontesi per chiedere chiarezza al Governo sul futuro del nostro territorio.

Parole, quelle di Buffagni, che per il deputato del Pd Enrico Borghi, “non lasciano dubbi, così come è sempre più chiaro che sull’Alta Velocità regna sovrana la confusione nel governo con M5s e Lega che continuano a litigare perché in campagna elettorale hanno sostenuto posizioni opposte”. Per il parlamentare dem piemontese “ogni giorno arrivano input contraddittori, esponendo il Paese a figuracce internazionali e mandando segnali preoccupanti al mondo dell’economia e dell’imprenditoria. Immaginare di colpire la Tav significa dare un colpo mortale all’economia del nord-ovest, già pesantemente colpita dalla vicenda del ponte Morandi a Genova e dal tentativo del governo di bloccare il Terzo Valico. Aspettiamo di capire adesso cosa faranno”.

Borghi ricorda come seguendo la linea dei Cinquestelle, il Governo e le forze che lo sostengono “dovranno portare in Parlamento una legge, disdire accordi internazionali ed esporsi così a un contenzioso che può ammontare a 3 miliardi di euro. Se ritengono che in questo frangente l’Italia abbia 3 miliardi da sborsare per le impuntature ideologiche di Toninelli e Di Maio, siamo curiosi – dice il deputato del Pd - di vedere come lo spiegheranno agli italiani.

print_icon