ECONOMIA DOMESTICA

L'export "salva" il Piemonte

Nel primo semestre i commerci verso l'estero segnano un più 3,1%, leggermente superiore alla media nazionale. Peggiora però il secondo trimestre. Buone performance per i vini delle Langhe e frigoriferi di Casale. Arretrano i mercati tradizionali

Mentre molti segnali mostrano un rallentamento della produzione industriale (e un affievolimento della fiducia degli imprenditori) il Piemonte continua a registrare buone performance nell’export, leggermente al di sopra della media italiana. Nei primi sei mesi del 2018 l’esportazioni dei distretti piemontesi segnano un +3,1% a fronte del +2,8 % della media nazionale. Lo riferisce la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, che ha diffuso oggi i dati sugli 11 distretti della regione.

Il risultato positivo del semestre è dovuto principalmente alle buone prestazioni conseguite nei primi tre mesi dell’anno, mentre. Nel secondo trimestre dell’anno si è registrata una lieve flessione delle esportazioni dei distretti piemontesi, diminuite dello 0,7% (-16 milioni di euro), in gran parte a causa del calo dell'Oreficeria di Valenza (-123 mln euro). Al netto del settore dell’oreficeria, l’andamento delle esportazioni dei distretti industriali piemontesi sarebbe stato migliore: +5,2% considerando l’intero primo semestre 2018 e +6,9% considerando il secondo trimestre da solo. Nel secondo trimestre dell’anno, positive le esportazioni di vini di Langhe, Roero e Monferrato (+20,2%), dolci di Alba e Cuneo (15,4%), i frigoriferi di Casale Monferrato (+7,4%), il riso di Vercelli e il tessile di Biella, entrambi a + 3,3%. In lieve incremento le rubinetterie del Cusio Valsesia (+1,8%), sostanzialmente  stabile il caffè e il cioccolato del torinese (-0,5%). Le esportazioni dei distretti piemontesi sono cresciute dell’1,2% verso i nuovi mercati mentre hanno segnato un arretramento dell’1,4% verso i mercati tradizionali. La Svizzera è stato il mercato verso il quale le esportazioni sono cresciute di più, seguite da Regno Unito, Germania, Canada, Polonia, Belgio, Australia e Russia.

In un quadro di rallentamento del commercio mondiale e di elevata incertezza legata alle tensioni geo-politiche sui mercati internazionali “per la seconda parte dell’anno, le prospettive sono favorevoli”, ha spiegato Cristina Balbo, direttore regionale Piemonte Valle d'Aosta e Liguria di Intesa. “In questi anni, investimenti, innovazione e proiezione internazionale hanno fatto la differenza nello sviluppo delle nostre imprese”.

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