VISITA ISTITUZIONALE

Mattarella nel Piemonte ferito

Il Capo dello Stato tra la commemorazione della tragica alluvione del 68 e le odierne umiliazioni subite da parte del Governo. A lui si rivolgono, come figura di garanzia, gli stessi promotori della protesta di domani. Nel colloquio con Chiamparino anche la Tav

Un altro Sessantotto per Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato domani sarà in Piemonte per rievocare una delle pagine più drammatiche di quell’anno altrimenti consegnato alla storia con le festanti (seppur contraddittorie) voci della ribellione studentesca. Il presidente commemorerà le 58 vittime e ricorderà il travaglio di paesi e territori martoriati dall’alluvione che il 2 novembre di 50 anni fa investì il Biellese orientale. Un anniversario oltremodo significativo, anche perché cade nei giorni in cui la Penisola è stata funestata da una serie di acquazzoni, con l'ormai consueto drammatito tributo di morti. Mattarella si recherà a Valle Mosso, il comune in cui si svolge la cerimonia, domani alle 10,45, accolto - presso la località Campore - dal sindaco Cristina Sasso, dal presidente dell’Unione montana dei Comuni Carlo Grosso, dal vertice della Provincia Emanuele Ramella Pralungo e da Sergio Chiamparino. Quest’ultimo, per incontrare Mattarella, rinuncerà a partecipare alla manifestazione Sì Tav che si svolgerà in contemporanea nel centro di Torino.

La visita di Mattarella rappresenta l’evento centrale di un programma di iniziative partite il 19 ottobre e che termineranno il 16 dicembre, tra esercitazioni della protezione civile, dibattiti, proiezioni di film, convegni e spettacoli con al centro quegli “angeli del fango” che in quei giorni hanno perso la vita. Per Chiamparino, però, l’incontro con il Presidente della Repubblica sarà pure l’occasione per illustrare nel dettaglio la situazione relativa alla Torino-Lione e in particolare al sistema infrastrutturale di un’area attraversata da una serie di cantieri per la realizzazione o risistemazione di arterie di interesse nazionale e internazionale, dall’Asti-Cuneo al Terzo Valico. Un tentativo di ribadire l’importanza di quelle opere che Chiamparino potrebbe fare anche in virtù della funzione di garante degli accordi internazionali che lo stesso inquilino del Quirinale ha in più occasioni assicurato di voler esercitare. Ed è proprio a lui che si rivolgono anche i promotori della manifestazione di piazza Castello.

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