ECONOMIA DOMESTICA

L'incertezza fiacca l'economia

Nei primi sei mesi dell'anno l'industria piemontese ha registrato un rallentamento dei ritmi produttivi. Settore auto in affanno, ma continua a crescere l'occupazione. La piccola impresa in difficoltà. Il report di Banca d'Italia - DOCUMENTO

È un Piemonte in chiaroscuro quello fotografato dalla Banca d’Italia nel suo rapporto sull’aggiornamento congiunturale sui primi sei mesi del 2018. Le aziende piemontesi prevedono di mantenere un alto livello di investimenti nel 2019, ma il quadro generale è di elevata incertezza, soprattutto nel comparto auto. Le indicazioni peggiori riguardano le piccole imprese. “Nella prima parte del 2018 è proseguita la fase di espansione, ma nell’industria c’è stato un rallentamento dei ritmi produttivi. L’occupazione ha continuato a crescere, trainata dal tempo determinato, e il tasso di disoccupazione è sceso nel semestre all’8,7 per cento”, ha spiegato Roberto Cullino dell’Ufficio Studi. Il credito alle imprese è cresciuto a tassi moderati e quello alle famiglie ha continuato a espandersi con un aumento dei mutui e delle transazioni immobiliari. Nei primi 6 mesi del 2018 il credito bancario alle imprese è cresciuto in misura analoga allo scorcio del 2017 (2,0 per cento a giugno sui 12 mesi). La dinamica positiva è riconducibile alle imprese di maggiori dimensioni, a fronte di una riduzione dei finanziamenti a quelle piccole. È in calo il valore dei titoli detenuti dalle famiglie presso le banche, in particolare titoli di Stato e obbligazioni private, mentre per fondi comuni e azioni si registra un’espansione ma più contenuta del passato.

Nell’industria la produzione è ulteriormente cresciuta (+2,3%), anche se a ritmi inferiori a quelli dell'anno precedente. Il rallentamento ha interessato gran parte dei settori di specializzazione della regione con la sola eccezione del tessile; nel comparto dei mezzi di trasporto è continuato il calo iniziato nella seconda metà del 2017. Sull'andamento dell'attività produttiva ha inciso l’indebolimento della domanda estera, particolarmente marcato nel settore degli autoveicoli e dei prodotti orafi. L'attività di investimento delle imprese è stata ancora sostenuta, favorita anche dagli incentivi fiscali previsti dal piano Industria 4.0. Nei servizi gli indicatori disponibili mostrano un quadro di ulteriore espansione. Per contro, nelle costruzioni la congiuntura è rimasta fiacca, frenata dalla debolezza della domanda pubblica e di quella privata per nuove costruzioni. Nel mercato immobiliare è proseguito il recupero delle compravendite di abitazioni.

Nel corso del primo semestre 2018 le esportazioni piemontesi, il cui andamento si era già indebolito negli ultimi mesi dell’anno precedente, hanno sostanzialmente ristagnato. Nel complesso del periodo gennaio- giugno la variazione rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente è stata dell’1 per cento, un tasso inferiore sia alla media del Nord Ovest sia a quella nazionale (4,0 e 3,7 per cento, rispettivamente). Su tale dinamica hanno influito negativamente il calo delle vendite di autoveicoli, in corso dalla seconda metà del 2017, e in misura minore quello dei prodotti della gioielleria. L’export invece è ancora cresciuto negli altri settori di specializzazione piemontesi, con particolare intensità per l’alimentare, la chimica, la gomma-plastica e la metallurgia.

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