POLITICA & GIUSTIZIA

Norma spazza-Rimborsopoli

È quella che la maggioranza gialloverde si appresterebbe a infilare nella legge contro la corruzione. Un emendamento che cancella il reato di peculato sottraendo i condannati dalla tagliola della Severino. Il Pd grida allo scandalo ma alcuni dei suoi potrebbero giovarsene

Sarà la “spazzacorrotti”, avevano annunciato i Cinquestelle, traducendo a loro modo il più burocratico titolo della legge ovvero, “Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione”. Ma spazzate via potrebbero, intanto, essere le accuse che pendono su parecchi amministratori pubblici, tra cui un nutrito numero di ex consiglieri regionali del Piemonte, alcuni dei quali nel frattempo passati in Parlamento.

Se passerà, come appare nient’affatto improbabile un emendamento presentato dalla Lega il reato di peculato – quello per il quale sono a processo una cinquantina di ex inquilini di Palazzo Lascaris che secondo l’accusa avrebbero violato la legge nel corso delle legislatura in cui era presidente della Regione Mercedes Bresso (non coinvolta nell’inchiesta) – sarà modificato, derubricandolo in un semplice abuso d'ufficio, salvando di fatto tutti gli imputati di Rimborsopoli bis. E pure qualcuno di quella precedente.

C’è chi quell’emendamento lo ha ribattezzato salva-Molinari, riferendosi all’attuale capogruppo del Carroccio a Montecitorio, condannato in Appello a 11 mesi dopo essere stato assolto in primo grado. Stessa situazione toccata al compagno di partito Paolo Tiramani (1 anno e 5 mesi) e alla neo deputata Augusta Montaruli di Fratelli d’Italia (1 anno e sette mesi). Va detto che se salverà Molinari salverà anche altri suoi colleghi parlamentari come i piddini Davide Gariglio, Mauro Laus e Stefano Lepri, o europarlamentari come il forzista Alberto Cirio il cui percorso verso la candidatura alla presidente della Regione, in tal caso, non avrebbe più ostacoli. Per cercare di liberare il deputato europeo dalla spada di Damocle dell’inchiesta e di una eventuale condanna che avrebbe attivato gli effetti della legge Severino si era mosso anche l’ex ministro Enrico Costa con un emendamento relativo alla norma che in passato portò fuori Silvio Berlusconi dal Parlamento.

A far propendere le previsioni verso un’approvazione della modifica del reato che sostanzialmente non lo considererebbe più tale nel caso in cui “tale distrazione di verifichi nell’ambito di procedimento normato da legge o regolamento e appartenga alla sua (del pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio, ndr) competenza”, c’è un eloquente retroscena.

La scorsa notte in commissione Giustizia della Camera arriva e passa la richiesta di accantonare quell’emendamento. Cosa significa? Nei meandri delle norme che regolano i lavori parlamentari si trova più di una motivazione a una istanza del genere, ma quella indicibile pur assai praticata porta spesso dritto all’approvazione: basta metterlo in fondo alla lista, accantonarlo appunto, e quando il tempo stringe, come sta accadendo in vista dell’approdo in aula forse già domani del testo, tutto passa più rapidamente e senza troppe discussione, sovente con qualche (voluta o meno) distrazione.

“Li abbiamo sgamati” dice la deputata democrat Alessia Morani, che con un tweet e qualche chat ha fatto partire l’allarme nel Pd, senz’altro con qualche naso storto in alcuni seggi occupati dagli ex consiglieri regionali del Piemonte. “Provate a pensare a chi può avere un'accusa di peculato, mi viene da pensare – dice la paramentare del Pd – al capogruppo della Lega Molinari o al viceministro, sempre della Lega, Edoardo Rixi”. Questa nuova norma “se verrà approvata da quelli dell’onestà-onestà la approveranno visto che l’hanno accantonata e quindi presa in considerazione, il reato sarà cancellato. Ormai siamo alle leggi ad personam”.

Duro sul punto anche il deputato piemntese, sempre del Pd, Enrico Borghi: ““Stiamo raggiungendo livelli di impudenza e di sfrontatezza inusitati. Lega e M5s hanno preso i voti gridando alla rivoluzione, al cambiamento e alle  ghigliottine giacobine, e ora danno vita alle peggiori edizioni della presa in giro dei cittadini: condoni edilizi e condoni fiscali infilati di notte nelle decretazioni d’urgenza, sanatorie per evasori e furbetti ed ora anche il tentativo di salvare i propri leader con tentativi di leggi ad personam visti nella peggiore era Berlusconi”.

Il deputato dem promette: “Non taceremo di fronte a questa deriva, e invitiamo i cittadini ad aprire gli occhi di fronte a questi paladini del cambiamento che in realtà sono solo fautori della più bieca restaurazione della partitocrazia e dell’arroganza del potere”.

Chissà, tuttavia, se oltre che nella Lega e in Forza Italia, ci sia anche nel Pd qualcuno che incrocia le dita e gli sguardi, sperando che alla fine l’emendamento spazzacorrotti, spazzi via anche rimborsopoli.

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