GIUSTIZIA

Concorsi truccati in Sanità, 25 indagati

L'indagine è partita da accertamenti su sospette certificazioni mediche (poi rivelatesi false) a un funzionario pubblico. Secondo i Nas, tra Torino e Cuneo avevano dato vita a un sistema clientelare per assicurarsi posti da dirigente in Psichiatria. Ecco i nomi illustri

Concorsi truccati per incarichi universitari e professioni sanitarie: questa l'accusa mossa nell'ambito di un'indagine del Nas di Torino che ha portato ad indagare 25 persone. I militari, coordinati dal pm Gianfranco Colace, al termine dell'indagine “Sanitopoli”, hanno eseguito 23 decreti di perquisizione locale e contestuale sequestro emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino nei confronti dei 25 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falso ideologico in atti pubblici.

Tra gli indagati “illustri” c’è il gotha della psichiatria piemontese e compaiono alcuni manager della sanità di lungo corso. Per gli inquirenti al “centro” del sistema ci sarebbe Riccardo Torta, professore ordinario di Psicologia clinica, che avrebbe agito  in concorso con il collega Giuliano Carlo Geminiani. Sono accusati di corruzione indagati Flavio Boraso, direttore generale dell’Asl To3 (già sotto inchiesta per turbativa d’asta relativa a un appalto per apparecchiature diagnostiche), il professore associato Giuseppe Maina, direttore della Psichiatria del San Luigi, Enrico Zanalda, direttore del dipartimento di Salute mentale della Asl To3. Nei guai anche Maurizio Dall’Acqua, attuale direttore generale del Mauriziano ed ex direttore sanitario della Città della Salute.

L'indagine è partita da accertamenti su sospette certificazioni mediche (poi rivelatesi false) riferite ad un funzionario pubblico, già interessato da un altro procedimento penale. È il caso di Pierino Santoro, l'ex direttore dell'Atc di Asti che, dopo aver patteggiato 4 anni e 2 mesi di carcere per il peculato dell'ente, ottenne la pensione d'invalidità di 280 euro mensili, poi revocata in seguito a visita medica straordinaria dell'Inps Piemonte. Il caso della pensione di Santoro portò il deputato M5s di Asti Paolo Nicolò Romano a sollevare il caso in parlamento e la vicenda incuriosì gli investigatori. Le successive attività investigative si sono estese ad altre figure quali psicologi e dirigenti medici, tra cui professori universitari associati, ordinari e ricercatori della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Unito (Università degli Studi di Torino) e di strutture sanitarie quali la Città della Salute e della Scienza di Torino e l'Azienda Ospedaliera Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano.

Dall’inchiesta, spiegano i Nas, è emerso “un sistema clientelare fondato da reciproche concessioni” per ottenere “agevolazioni e/o raccomandazioni nelle procedure d’indizione concorsuale per l'assegnazione di ruoli medici dirigenziali delle specialità di Psichiatria e Psicologia Clinica”. Secondo l’accusa, il bando veniva cucito sulla base delle caratteristiche dei candidati “preventivamente designati come vincitori” proprio per “limitare la sfera di partecipanti e assicurare la scelta del favorito”. In altri casi venivano anticipate ai “candidati prescelti le domande alle quali sarebbero stati sottoposti in sede concorsuale”. 

Il ruolo centrale del sistema illecito è stato individuato, secondo l'accusa, in un noto professore del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università, il professor Torta, al quale si rivolgevano studenti, psicologi e dirigenti medici al fine di ottenere agevolazioni nei concorsi o rinnovi di assunzioni nelle strutture cliniche nosocomiali universitarie. Nel mirino del Nas sono finite “sei selezioni tra bandi di concorso per l'assunzione di personale medico strutturato, borse di studio, bandi per l'ingaggio annuale di liberi professionisti e per l'arruolamento di personale medico ambulatoriale”.

L'attenzione dei carabinieri del Nas prosegue su altri concorsi, relativamente ai quali sono stati acquisiti i relativi atti, potenzialmente gestiti nello stesso modus operandi di quelli oggetto di indagine.

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