LA SACRA RUOTA

Un piano per far ripartire Fca

Settimana di incontri tra vertici del gruppo e sindacati. Al centro il rilancio della produzione negli stabilimenti di Mirafiori e Grugliasco. Debutta Gorlier che svelerà i nuovi modelli. Confronti separati: giovedì con le sigle firmatarie degli accordi, venerdì con la sola Fiom

Domani si apre a Torino il confronto per il rinnovo del contratto collettivo per le aziende del gruppo Fca, dal settore auto a Cnhi, Ferrari e Magneti Marelli. Mentre giovedì, sempre nel capoluogo piemontese, nello storico stabilimento di Mirafiori ci sarà l’incontro con i massimi vertici dell’azienda che illustreranno gli aggiornamenti effettuati al piano industriale, dando inizio a un serrato confronto per avere tempi certi dell’allocazione dei nuovi modelli negli stabilimenti italiani. Sarà il giorno del debutto di Pietro Gorlier come nuovo responsabile del mercato europeo. Stando ai rumors, il cosiddetto “Piano Italia”assegnerebbe la nuova 500 elettrica a Mirafiori (e la successiva 500 giardiniera), mentre a Grugliasco nel Polo del lusso arriverebbe un Suv compatto da affiancare a Levante. Venerdì, invece, sarà la volta del confronto con i dirigenti di Cnhi (mentre il faccia a faccia sull'auto verrà replicato per la Fiom) che illustreranno le prospettive industriale del gruppo e che saranno discusse al Comitato Aziendale Europeo che si terrà in concomitanza nella stessa settimana.

“Ci aspettiamo una conferma delle decisioni assunte nel piano sui modelli, con il rafforzamento dei marchi Jeep, Maserati, Alfa Romeo e Fiat, e sulle motorizzazioni, ma soprattutto che gli investimenti partano immediatamente”, afferma Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim. “Siamo in trepidante attesa, vogliamo risposte chiare e ci aspettiamo che l’azienda scommetta sul futuro con l'auto elettrica”, osserva Carmelo Barbagallo, numero uno della Uil.

“Questa è una settimana molto importante e impegnativa – spiega il segretario generale Fismic Confsal Roberto Di Maulo – . Si permetterà ai lavoratori italiani del più importante gruppo internazionale di conoscere il loro futuro e di iniziare la discussione che migliorerà diritti e retribuzione”. Quella successiva, invece, la Fismic celebra il suo XVII Congresso Nazionale nelle giornate del 4 e 5 dicembre a Tivoli. In questa occasione, sarà esposto il punto di vista critico del sindacato autonomo dei metalmeccanici rispetto la manovra finanziaria del Governo e il perché dell’adesione alla manifestazione “Sì Tav” dello scorso 10 novembre. “Affrontiamo questi impegni con la certezza che sarà per noi un momento di svolta e di chiarezza per il futuro non solo della Fismic, ma di tutti i lavoratori italiani” conclude Di Maulo.

Alla trattativa per il rinnovo del contratto collettivo, in scadenza il 31 dicembre 2018, sono complessivamente interessati oltre 80.000 lavoratori delle fabbriche italiane. La trattativa si svolge su due diversi tavoli: da un parte Fim, Uilm, Fismic, Aqcf e Ugl metalmeccanici, che hanno firmato quattro anni fa il contratto precedente, e dall’altra la Fiom. Con il vecchio contratto sono stati erogare premi legati all’andamento aziendale, che in Fca e Cnh Industrial - ricordano i sindacati - non si vedevano da circa 19 anni: in media 4.279 euro per i lavoratori Fca e 3.408 per quelli di Cnh Industrial. Le organizzazioni firmatarie dell’ultimo contratto hanno definito una richiesta unitaria che nei giorni scorsi è stata votata positivamente da oltre il 98% delle rsa: un incremento economico complessivo del 10% della paga base che, a regime nei 4 anni, è pari a un valore annuo di 2.279 euro (175,30 euro al mese).

Domani alle 17, presso l’Unione industriale, la Fiom incontrerà la direzione aziendale di Fca, Cnhi e Ferrari per la presentazione della “piattaforma rivendicativa” dell’organizzazione delle tute blu della Cgil. Giovedì 29 novembre il confronto sarà con la direzione di Fca sul futuro industriale e occupazionale, mentre venerdì 30 novembre è previsto l’incontro con la direzione di Cnhi sugli stessi temi. Ai diversi incontri parteciperanno i delegati degli stabilimenti, oltre ai dirigenti territoriali, a partire dai segretari generali della Fiom-Cgil di Torino e del Piemonte, Edi Lazzi e Vittorio De Martino. La delegazione sarà guidata da Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive.

print_icon