ANTISFASCISMO

In campo la "nazionale del Pil" (ma nello spogliatoio si litiga)

Oltre tremila rappresentanti del mondo economico alle Ogr di Torino. Ultimatum di Confindustria al governo: "La pazienza ha un limite". Spuntano pure tre madamin. E nelle retrovie i capi locali discutono su chi va a Roma da Conte

Alle Ogr di Torino uno non vale uno, ma qualcosa in più, in alcuni casi molto di più. Industriali, mondo cooperativo, artigiani, commercianti, agricoltori, piccole imprese: sono più di tremila per ribadire il loro sì alla Torino-Lione, ma soprattutto a un’idea di sviluppo che non può prescindere da investimenti e infrastrutture. “Qui ognuno rappresenta più di se stesso, rappresenta la sua impresa, la ricchezza che genera per il paese, i posti di lavoro” è il ritornello che risuona nella giornata in cui l’Italia che produce si è data appuntamento a Torino. Tutti uniti alla meta e pure sul palco, dove si schierano gli undici “giocatori” della “nazionale del pil” (in realtà sono 12, ma guai a chiedere chi sta in panchina). Lungo il tragitto, però, qualche volta si viaggia in ordine sparso e più di un rappresentante delle categorie minori ha masticato amaro per l’egemonia esercitata da Confindustria sull’evento.

L’adunata che arriva nel giorno in cui la Cmc, colosso nel settore dei general contractor, annuncia la richiesta di concordato preventivo, facendo addensare dei nuvoloni sul futuro del Terzo Valico e pure del prolungamento della Metro 1 di Torino. Bisogna fare presto. “Torino è una città simbolo. Siamo qui a rappresentare oltre 3 milioni di imprese e il 65% del Pil con oltre 13 milioni di dipendenti”, ha detto il numero uno di viale dell’Astronomia Vincenzo Boccia. “La pazienza è al limite – conclude –. La stagione degli alibi è finita oggi”.

Sul palco i leader nazionali, in platea, nelle prime file, i capi locali, quelli che sono stati convocati dal premier Conte mercoledì. Domani, alle 12,30, i rappresentanti delle 33 sigle che sono scese in piazza il 10 novembre scorso assieme alle madamin (a proposito, oggi sono state avvistate alle Ogr Patrizia Ghiazza, Roberta Dri e Simonetta Carbone) s’incontrano per indicare una delegazione da spedire a Roma, dove oltre a Conte saranno ricevuti a palazzo Chigi anche dai ministri grillini Luigi Di Maio e Danilo Toninelli. E qui non mancano discussioni, tira e molla, qualche scaramuccia: si parla di una decina di persone al massimo, ma nelle ultime ore c’è chi avrebbe proposto di allargare la delegazione, anche fino a trenta. Roba da Prima Repubblica. Di certo ci sarà Dario Gallina, leader dell’Unione Industriale di Torino, incalzato da Giorgio Marsiaj, che in qualità di presidente dell’Amma e numero due in via Fanti, vorrebbe ci fosse un posto in più per lui. Pronto a partire anche Corrado Alberto (Api), Giancarlo Banchieri di Confesercenti, Nicola Scarlatelli di Cna. Mentre una piccola diatriba ha investito anche l’Ascom, dove oltre alla presidente Maria Luisa Coppa avrebbe chiesto di essere presente anche Enzo Pompilio, responsabile trasporti dell’organizzazione. Molto probabile anche un rappresentante del mondo cooperativo (potrebbe essere Giancarlo Gonella di LegaCoop), del sindacato e degli ordini professionali, presumibilmente il numero uno degli architetti Massimo Giuntoli.   

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