Tav: Giachino, se analisi negativa andremo di nuovo in piazza

"Se la scombiccherata analisi costi benefici di Toninelli dirà no alla Torino-Lione scenderemo in piazza in tutte le città, chiederemo ai sindacati di proclamare uno sciopero generale e a Salvini di provocare una crisi di governo". Così Mino Giachino, promotore della petizione sì Tav che su Change.org ha ottenuto oltre 106mila adesioni e tra gli organizzatori della manifestazione dello scorso 10 novembre in piazza Castello, a Torino. L'ex sottosegretario ai Trasporti ha riunito a Torino l'Assemblea di Sì lavoro-Sì Tav, il comitato da lui presieduto, per fare il punto su due anni di lavoro. "La manifestazione del 10 novembre è destinata a rimanere nei cuori di cui non si rassegna alla Decrescita - dice - e ha cambiato il clima attorno alle infrastrutture. In quella piazza c'era l'altra Italia, quella del lavoro e dello sviluppo. C'era tutta la Torino che produce e genera decine di migliaia di posti di lavoro veri". "Il nostro impegno continuerà sino a quando non avremo l'opera più importante per il rilancio dell'economia e del lavoro", sottolinea Giachino, che si dice pronto a incontrare anche Di Maio e Toninelli "per far capire loro i benefici della Torino-Lione". "Questa - conclude - è la politica che privilegia i contenuti e si basa sulla competenza, la migliore risposta al populismo".

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