VERSO IL VOTO

Lista Sì Tav per Chiamparino

La Torino-Lione ormai è un brand che tira e il governatore intende sfruttarla in campagna elettorale. A Ferrentino l'incarico di tirare le fila con madamin e sindaci. Domani in piazza una pattuglia di amministratori della Valsusa, a fine mese un convegno ad Avigliana

Il collegamento, seppur sottotraccia, è già stato attivato. Domani, al flash mob pro Tav di Torino, Antonio Ferrentino porterà un nutrito drappello di sindaci e amministratori della Valsusa ma il suo compito, in vista delle prossime elezioni regionali, non si esaurisce qui. Anzi. Nei giorni scorsi Sergio Chiamparino gli ha conferito il mandato per aprire un canale diretto con le sette madamin: l’obiettivo è di mettere in piedi una lista di scopo con un richiamo inequivocabile alla Torino-Lione da schierare nella coalizione di centrosinistra.   

Con la scelta del governo di procrastinare a babbo morto la decisione sulla grande infrastruttura (l’ultima deadline fissata dal premier Conte sono le Europee) è chiaro che la Tav diventerà uno degli argomenti cruciali della campagna elettorale, in grado di creare più di un imbarazzo anche all’interno della coalizione di centrodestra, dove la Lega continua a trovarsi stretta tra l’alleato di governo e i suoi partner tradizionali, Forza Italia e Fratelli d’Italia. La Torino-Lione per Matteo Salvini è un nervo scoperto, Chiamparino l’ha capito e intende cavalcarla ergendosi a unico tutore dell’alta velocità, simbolo di investimenti, lavoro, progresso. E, soprattutto, di riscatto e orgoglio di un territorio che si sente penalizzato e messo ai margini dalle scelte del governo centrale.

E non è un caso che abbia designato come suo ufficiale di collegamento proprio Ferrentino, il convertito sulla via di Chiomonte. L’ex presidente della Comunità montana della Bassa Valle, già sindaco di Sant’Antonino, è stato per molti anni uno dei leader del movimento No Tav. Con Sandro Plano, sindaco di Susa, ha condiviso gli albori della contestazione, fino al 2005, l’anno della battaglia dell’Immacolata a Venaus, una data che per i No Tav è diventata una ricorrenza “storica”, al punto da sceglierla, a tredici anni di distanza, per l’ultima sfilata in risposta alla manifestazione del Sì dello scorso 10 novembre. Poi la nascita dell’Osservatorio, inizialmente guidato da Mario Virano, il coinvolgimento di Ferrentino nella prima revisione del tracciato, l’interlocuzione con cittadini e amministratori ha portato lui, tanti altri primi cittadini e consiglieri comunali a spostarsi su posizioni più accomodanti. Oggi dichiara senza tema di smentita che “in Valsusa non si pianterà un chiodo, con l’eccezione della nuova stazione ferroviaria e del tunnel di base”. Effettivamente la tratta interna farà tutt’altro giro.

Ferrentino, che in passato è stato anche consigliere provinciale e segretario di Sel a Torino, è diventato l’emblema non solo di quell’area dialogante della Valle, che secondo molti ormai è maggioranza, ma del successo della strategia del dialogo. Domani sfilerà dietro lo striscione “La Valsusa che dice sì” per “confutare la tesi che la Valle è contro la Tav”. Con lui anche i sindaci di Buttigliera, Alfredo Cimarella, di Sant’Antonino, Susanna Preacco, di Cesana, Lorenzo Colomb, di Salbertrand, Riccardo Joannas (questi ultimi due vicini al centrodestra). E poi consiglieri, ex assessori, singoli cittadini come l’ex sindaco di Susa Gemma Amprino, il suo ex assessore Giuliano Pelissero, Laura Melis di Vaie e altri.

Dalla Valle a Torino dove non solo Ferrentino, ma anche un altro emissario del governatore, Mario Giaccone, fa la corte alle sette madamin: ieri, alla conferenza stampa di presentazione del flash mob, il consigliere-farmacista della lista Monviso si è seduto proprio accanto a due di loro, confabulando a lungo e chissà che non stia arrivando pure qualche proposta di candidatura. 

Un proselitismo che proseguirà fino alle urne di maggio. Per il 29 gennaio ad Avigliana, sempre Ferrentino, ha promosso un convegno con sindacati e rappresentanti del mondo economico cui parteciperà Chiamparino, per illustrare le ricadute positive dell’opera. Altri incontri verranno organizzati in tutto il Piemonte perché la lista vuole allargare il proprio perimetro oltre la sola Tva, inserendo opere e tematiche peculiari di ogni provincia, dall’Asti-Cuneo alla logistica di Alessandria e Novara, al Terzo Valico. Insomma, sarà la lista del “Piemonte che guarda avanti”, afferma Ferrentino, o qualcosa del genere.