LA SACRA RUOTA

Fca "preoccupa" Confindustria

L'annunciata intenzione di rivedere gli investimenti in Italia allarma gli imprenditori. A rischio l'intera filiera, a partire dal rilancio del polo del lusso torinese. Gallina: "Ci mancava solo la stranezza del bonus malus". Un tavolo nazionale per affrontare la crisi del settore

“Con Confindustria partirà a breve un tavolo nazionale sull’automotive. Faremo di tutto perché non vengano messi in discussione gli investimenti di Fca, ma anzi ci siano le condizioni per aumentarli”. Il presidente dell’Unione Industriale di Torino, Dario Gallina, fa gli scongiuri e ostenta fiducia di prammatica. In verità, dopo le parole di Mike Manley che ha dichiarato di essere pronto a rivedere il piano di investimentidell’azienda in Italia, che prevedevano circa 5 miliardi di eurofino al 2021, c’è davvero poco da essere ottimisti. “Ci mancava solo la stranezza del bonus malus – ha osservato Gallina a margine della presentazione della Fiera A&T – per un settore che in Italia rappresenta una grossa parte del Pil. Minare la produzione italiana non è una buona idea in un momento in cui si registra un forte calo. Capisco andare verso le vetture meno inquinanti ma bisogna farlo in modo intelligente. Chiediamo che si affronti il tema della trasformazione del settore senza colpire quello che si fa oggi. Puntare in modo ideologico su una misura come l’ecotassa senza tenere conto delle ricadute sarebbe drammatico”. Per comprendere la portata in termini occupazionali basti tenere presente che sugli 80mila dipendenti di Fca in Italia, 20mila, cioè un quarto, è in Piemonte.

A preoccupare l’inquilino di via Fanti sono soprattutto le ricadute che l’ipotizzato disimpegno di Fca, che com’è noto non è più inserita in Confindustria, potrebbe avere sulla filiera locale. Le misure volute dal governo Lega-M5s, da applicare in maniera progressiva ai veicoli in base alle soglie di emissioni inquinanti, colpiranno sicuramente Suv e auto di grossa cilindrata, ovvero alcuni tra i prodotti più redditizi per la casa automobilistica italo-americana. Modelli peraltro previsti proprio per rilanciare il Polo del lusso di Torino, Mirafiori e Grugliasco. “Stiamo lavorando per capire come adeguare il piano ai cambiamenti delle condizioni di mercato legati alle nuove regolamentazioni”, ha affermato Manley al salone dell’auto di Detroit. 

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