Grandi opere: Genova, in piazza per dire sì a sviluppo

Oltre 150 persone sono in piazza de Ferrari a Genova per dire sì allo sviluppo attraverso le Grandi opere e per chiedere che una parte del gettito fiscale del porto venga reinvestito nella città. Organizzata via Fb da “Riprendiamoci Genova” e “Che l'inse”, vede la partecipazione di una delegazione delle Madamine di Torino, che già avevano organizzato la manifestazione Sì Tav, alcuni esponenti del Pd, il coordinatore di Forza Italia Sandro Biasotti e alcuni sindaci dell'alta val Polcevera e del savonese. I piazza solo la “Croce di S. Giorgio”, bandiera di Genova e la bandiera dell'Europa. Due gli striscioni che invocano la realizzazione di Tav e Gronda. La manifestazione in piazza De Ferrari è iniziata con un minuto di silenzio in memoria del il sindaco di Danzica Pawel Adamowicz, assassinato il 14 gennaio. "Siamo qui per sostenere la realizzazione delle infrastrutture che devono collegare Genova all'Europa - ha detto la madamin Roberta Castellina -. A differenza di Torino per fortuna la città e la Regione non vedono amministrazioni contrarie". "Chiediamo un piano di sviluppo strategico di Genova - ha detto una delle organizzatrici dell'evento, Camilla Péonzano -, una città che deve tornare a essere una Capitale europea, non una città di provincia". "Quando si parla di sviluppo, di lavoro e di infrastrutture, io vado con chiunque", ha detto il coordinatore regionale di Forza Italia e deputato azzurro Biasotti che ha voluto sottolineare "l'assenza di esponenti della Lega in piazza".

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