Su Iren Appendino non spenga la luce

Solo chi non conosce la storia economica di Torino dopo la perdita della capitale può pensare che il capoluogo piemontese abbia un ruolo minoritario in Iren. 

L’Azienda elettrica municipale di Torino ha accompagnato la storia economica della città , ha fornito energia elettrica a tariffe scontate alle grandi aziende torinesi. Quando arrivò l’Enel, nel 1963, la AEM serviva a calmierare prezzi e servizi dell’azienda nazionalizzata.

Negli ultimi anni Iren ha innovato molto nel settore del teleriscaldamento e si è lanciata nella mobilità elettrica. Contare di meno dentro Iren metterebbe Torino in second’ordine proprio nel momento in cui la città prima ha perso le Olimpiadi , oggi sta subendo il forte calo delle vendite di auto negli stabilimenti torinesi che si sta ripercuotendo nell’indotto. Una città che sta giocando contro la Tav, la più importante infrastruttura del futuro e che recentemente ha svenduto le quote nell’aeroporto che si colloca da anni in fondo alla classifica degli aeroporti italiani.

Il Comune dica si alla Tav e potrà chiedere 50 milioni di compensazioni oltre ad avere la costruzione del primo lotto della Linea 2 della  Metropolitana se Di Maio e Salvini si accorderanno su una ulteriore revisione del progetto. Dovremo andare alla Consolata a pregare perché il cielo illumini questa amministrazione, che non avendo alcuna competenza a guidare una Città importante come Torino , la porterà al declino definitivo?

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