POLITICA & GIUSTIZIA

Caso Pasquaretta, Appendino dai pm

Sindaca in Procura per fornire la sua versione sui fatti che riguardano l’ex capo ufficio stampa. Tre ore di interrogatorio. Il verbale è stato secretato. Al termine dichiara: "Sono serena"

Chiara Appendino è davanti ai pm. La sindaca è arrivata questa mattina per essere sentita come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta che coinvolge il suo ex portavoce Luca Pasquaretta. L’ex capo ufficio stampa del Comune di Torino è indagato per peculato, traffico illecito di influenze, turbativa d’asta e estorsione ai danni della prima cittadina.

Proprio su questo punto la sindaca è ritenuta parte lesa e persona informata sui fatti, ragione per cui la sua testimonianza è fondamentale. Al suo entourage Appendino ha riferito che l’ipotesi di un ricatto sarebbe un fraintendimento e che i suoi rapporti con il “pitbull” siano buoni.

Nel frattempo oggi pomeriggio le opposizioni in Consiglio comunale chiederanno alla prima cittadina di riferire in aula quanto emerso in questi giorni, soprattutto in merito all'estorsione e ai favori che Pasquaretta potrebbe aver ottenuto. Tuttavia è molto probabile che, come già avvenuto per l’assessore al Commercio Alberto Sacco, il verbale della sua testimonianza venga secretato: questo le impedirà di poter fornire informazioni sui fatti alla Sala Rossa.

“Ho chiesto di essere sentita il prima possibile e ho fornito le informazioni e le precisazioni rispetto alle domande che mi sono state poste. Ho massima fiducia nel lavoro della magistratura”. Così la sindaca, sentita per circa tre dalla Procura. “Mi sono state fatte delle domande e ho fornito delle risposte - ha aggiunto Appendino. - Oggi era importante venire per spiegare dal mio punto di vista quanto è accaduto. Sono tranquilla e serena, come ho sempre detto sono a disposizione e lo sarò ancora se sarà necessario nei prossimi passaggi. Intanto, continuo a fare il mio lavoro con serenità”. Il verbale dell’interrogatorio è stato secretato per disposizione dell’autorità giudiziaria.

Pasquaretta, giornalista 41enne, difeso dall'avvocato Stefano Caniglia, è accusato di estorsione ai danni della prima cittadina: l’avrebbe ricattata per ottenere “contratti o contatti” per avere un posto di lavoro dopo aver lasciato, la scorsa estate, il suo incarico a Palazzo Civico.

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