LEGALITA'

Antagonisti fuori dall'Asilo okkupato, sei arresti per terrorismo

Blitz della polizia per sgomberare l'ex scuola materna di via Alessandria, trasformato dagli anarchici in centro sociale. Tensioni con le forze dell'ordine. La sindaca Appendino: "Intervento richiesto da tempo per riportare un po' di normalità"

Blitz delle forze dell'ordine, all’alba a Torino, per sgomberare l’asilo occupato di via Alessandria. A darne notizia, su radio Blackout, sono gli stessi anarchici, che occupano la struttura dal 1995. Ci sarebbero anche, sempre secondo gli stessi occupanti, due fermi. La struttura, otto locali distribuiti su due piani, un tempo ospitava la scuola materna Principe di Napoli. Sei antagonisti sono saliti sul tetto e si rifiutano di andarsene. Sul posto polizia, carabinieri, guardia di finanza e vigili del fuoco. Una ventina di anarchici sta bloccando il traffico. Gli antagonisti si sono posizionati in corso Brescia, all’angolo con corso Giulio Cesare, e hanno srotolato lo striscione “Basta sgomberi! Via la polizia dal quartiere”. Le operazioni di sgombero continuano.

I sei anarchici fermati sono accusati di terrorismo per la campagna della rete anarchica, lanciata nel 2016, contro i centri di identificazione e di espulsione portata avanti con azioni di sabotaggio. Si tratta di leader storici del centro sociale, tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione sovversiva, istigazione a delinquere e detenzione, fabbricazione e porto, in luogo pubblico, di ordigni esplosivi. Gli indagati sono Giada Volpacchio, Lorenzo Salvato, Silvia Ruggeri, Antonio Rizzo, Giuseppe De Salvatore e Niccolò Blasi. Altri due analoghi provvedimenti, secondo quanto si apprende, sarebbero stati eseguiti a Bologna.

La sindaca Chiara Appendino nel dare sui social notizia dell’operazione ha spiegato che si tratta di un “intervento più volte richiesto nel corso degli anni e lungamente atteso da Città e residenti di Aurora, un quartiere che chiede semplicemente un po’ di normalità. Ringrazio la Questura e gli agenti intervenuti”.

I sei arrestati sono leader storici del centro sociale Asilo di Torino, occupato da 24 anni e considerato dagli inquirenti “vera e propria base logistica e operativa dell’associazione sovversiva investigata”. Lo sgombero, coordinato dal questore di Torino Salvatore Messina e ancora in corso, ha richiesto l’impiego di circa trecento uomini. Le indagini della Digos, coordinate dalla Procura di Torino, sono scattate lo scorso anno. Obiettivo delle azioni degli arrestati era quello di contrastare la politica dello Stato in materia di immigrazione colpendo i Centri per l’Immigrazione e il Rimpatrio. Dei 21 attentati contestati, 15 sono i plichi esplosivi spediti a ditte di Torino, Bologna, Milano, Roma (Ambasciata di Francia), Bari e Ravenna; altri sei ordigni, confezionati con le stesse metodologie, hanno interessato gli uffici di Poste Italiane di Torino, Bologna e Genova. I manufatti erano in grado di provocare danni e lesioni. A due degli indagati viene anche attribuita la responsabilità, in concorso con altre persone al momento non identificate, di aver collocato due ordini esplosivi davanti ad apparecchiature Atm di altrettanti uffici postali di Torino.

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