PALAZZO ROSSO

Tutti da rifare i conti della Rossa

La magistratura contabile dispone "un nuovo e corretto ricalcolo dei risultati di amministrazione dal 2012 al 2017" del Comune di Alessandria a guida Pd, evidenziando impostazioni non corrette "tali da pregiudicare la stabilità dell'ente"

Rifare i conti dal 2012 al 2107. È quel che richiede la Corte dei Conti al Comune di Alessandria al termine di una lunga e approfondita disamina sull’amministrazione del quinquennio in cui la città è stata amministrata dal centrosinistra sotto la guida del sindaco Rita Rossa.

Il provvedimento della magistratura contabile che contiene numerosi rilievi, tra cui alcuni di un certo peso, contempla anche altre prescrizioni per l’attuale governo cittadino di centrodestra a trazione leghista con il sindaco Gianfranco Cuttica di Revigiasco.

E proprio nelle stanze al piano nobile di Palazzo Rosso e, a scendere, nei vari uffici la delibera della Sezione regionale di controllo della Corte sta provocando un mezzo terremoto. Se sul fronte politico il centrodestra potrebbe avere buon gioco per attaccare chi lo ha preceduto (a sua volta succedendo allo stesso centrodestra con amministratori, a partire dall’ex sindaco Piercarlo Fabbio, condannati per conti taroccati che condussero al dissesto), sul piano contabile di annuncia un lavoro non certo di poco conto. I magistrati, peraltro, sono chiari: “si dispone che il Comune provveda a un nuovo e corretto ricalcolo dei risultati di amministrazione dal 2012 al 2017”. Rifare i conti, appunto. Che, probabilmente, non sempre tornano come dovrebbero.

QUI IL DOCUMENTO DELLA CORTE DEI CONTI

In un caso la Corte lo afferma esplicitamente, quando dice che “accerta la non attendibilità del risultati di amministrazione 2016, la reiterazione di impostazioni contabili non corrette adottate dal Comune, già dall’esercizio 2012, tali da pregiudicare qualunque attendibile valutazione nonché la stabilità finanziaria dell’ente”.

Attenzione concentrata su “un ampio e costante ricorso ad anticipazioni di tesoreria”. Modalità, questa, che per l’organo di controllo “è sintomatica di persistenti squilibrii nella gestione della liquidità, che costituiscono importante elemento di criticità nell’ambito di una sana gestione finanziaria”.

Saltano anche fuori delle fidejiussioni stipulate da Palazzo Rosso, una delle quali per 4 milioni e mezzo di euro a favore della società Valor.i.al srl in liquidazione. Gli attuali inquilini di Palazzo Rosso spiegano di aver saldato quel debito, ma si fa notare come quella cifra non sarebbe stata messa a bilancio quando ormai c’era la richiesta di onorare il debito.

E la Corte dei Conti sembra confermare la circostanza: “Nel conto consuntivo 2016 non sono stati accantonati importi a salvaguardia dei potenziali future criticità per la fidejussione”, si legge in una delle tante pagine scritte dai magistrati contabili. E che, da poco arrivate in municipio, potrebbero aprire un nuovo capitolo sui conti (e la loro gestione) che da anni ormai segnano il capoluogo mandrogno.

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