MONTECITORIO

Crosetto lascia la Camera

Accolte le dimissioni, tra gli applausi dell’aula. “Una decisione sofferta”, ma non abbandona l’impegno politico né la presidenza di Aida, la federazione delle aziende dell'aerospazio. Non si candida alle Europee

Con 231 voti a favore, 31 contrari e 126 astenuti (Lega, FdI e FI) l’Aula della Camera ha accolto la richiesta di dimissioni da deputato presentate da Guido Crosetto, coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia. Dopo il voto, a seguito di un secondo di silenzio, c’è stata una standing ovation dell’Assemblea che, con un applauso lungo, ha accompagnato l’uscita dall’emiciclo di Crosetto. In un breve intervento prima della votazione, Crosetto ha ribadito le ragioni per le quali, per la terza volta in questa legislatura, chiedeva di lasciare il suo scranno a Montecitorio. “La mia - ha ribadito - è una decisione sofferta. Non è una scelta di convenienza ma è dettata dal ragionamento. Ho avuto in questi anni la consapevolezza di servire a qualcosa di più grande di me. Questa Aula ci dà la consapevolezza del nostro ruolo, ci rende migliori. Ho rispettato tutti e da tutti sono stato rispettato. Sono onorato di essere stato qui. Il mio impegno politico continuerà”, ha concluso tra gli applausi di tutti i deputati in piedi.

Di natali democristiani, l’ex sottosegretario alla Difesa nel governo Berlusconi (2008-2011), ha fatto il suo esordio in politica nella Granda, come sindaco di Marene, sino a scalare le gerarchie di Forza Italia diventando coordinatore regionale del partito in Piemonte. Fondatore con Giorgia Meloni e Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia è stato candidato e non eletto alle politiche 2013, alla presidenza della Regione Piemonte nel 2014 e alle Europee 2014. Il suo nome è circolato nei mesi scorsi come sfidante di Sergio Chiamparino, ricevendo apprezzamento persino dall’ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, endorsement che aveva suscitato polemiche nel centrosinistra. Dal 15 settembre 2014 è presidente dell’Aiad, la Federazione delle Aziende Italiane per l’Aerospazio (nominato su proposta di Finmeccanica), carica incompatibile con la presenza in parlamento.

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