Tolleranza zero contro gli intolleranti

Il giorno del suo insediamento il dott. De Matteis, nuovo questore, ha descritto in termini netti un clima torinese così rovente da ricordare gli anni di piombo. In effetti le avvisaglie di nuovi anni pesanti, se non di piombo, si sono moltiplicate in queste ultime settimane. Non da ultimo si sono distinti in questo senso taluni consiglieri comunali pentastellati che nell’invocare la “tolleranza” verso il dissenso e i poveri compagni che esagerano, se la sono presa con le forze dell’ordine, ree di fare il loro dovere.

Da troppo tempo ormai nella nostra città lo stato di diritto viene sfidato da gruppi i cui componenti vagano esistenzialmente tra irriducibile fancazzismo, estrema confusione ideologica e radicalismo tanto puerile quanto pericoloso ove tradotto in atto. Questi soggetti, incapaci di lasciare tracce positive del loro passaggio sulla scena della vita, deliberatamente scelgono di lasciarne di pessime, in danno di tutta la cittadinanza che deve subirli. In particolare, lampante è il caso degli spazi pubblici che, essendo di tutti, dovrebbero essere dedicati a tutti i cittadini torinesi e che invece questi soggetti si sentono liberi di occupare abusivamente, per renderli cosa loro esclusiva, sottraendoli così alla collettività. Ma ciò che maggiormente è intollerabile è che quando lo Stato, giustamente e finalmente, decide di riprendere quegli spazi per ridarli ai cittadini, questi soggetti reagiscono in perfetto stile criminale decidendo di farla pagare e sfasciando la città.

Nelle ultime settimane ciò si è ripetuto ed è divenuto una escalation: le minacce al sindaco di Torino, ora sotto scorta; le lettere esplosive in Comune; poi a singoli rappresentanti politici; e infine nientemeno che le minacce nei confronti di alcune tra le più importanti aziende torinesi e piemontesi.

Francamente, giusto l’insegnamento di un grande maestro di pensiero liberaldemocratico quale fu Karl Popper, è ora di diventare intolleranti con questi soggetti, poiché combattere i prevaricatori è l’unico modo per difendere concretamente la libertà di ciascuno e di tutti. Il fallimento delle vecchie e nuove forze politiche, ivi compreso il M5s, che negli anni hanno tollerato, e in alcuni casi coperto politicamente per identità di soggetti e di vedute, questi individui, è sotto gli occhi di tutti. Perché questa assurda e pericolosa situazione finisca, devono essere messi al riparo da minacce e pericoli persone e beni con una seria azione di ordine e legalità: i vari gruppi che si sono arrogati il diritto di sottrarre alla collettività stabili di proprietà pubblica mediante occupazioni abusive, talvolta superficialmente verniciate di finalità sociali ma più spesso volte ad attività anti-sociali, violente e pericolose, devono essere sgomberati senza se e senza ma, ora e per sempre.

Occorre ripristinare la legalità urbana in ogni ambito, e soprattutto ciò deve valere per chiunque. Nessun cittadino si sente al sicuro dalla violenza, dal sopruso e dall’illegalità se le istituzioni preposte alla sicurezza e all’ordine pubblico non possono (quand’anche vogliano) procedere in maniera efficace per presidiare ogni spazio della città. Lo sgombero dell’Asilo a Torino ha dimostrato che il connubio tra volontà politica e capacità degli organi di polizia può rivelarsi vincente e proficuo: si liberino immediatamente gli stabili recentemente occupati da questi soggetti, e si predisponga un serio piano di sgombero per quelli occupati da troppo tempo, come i campi rom e il villaggio ex Moi. La legge sia uguale per tutti, senza lasciare margini di illegalità. Solo così si potrà ridare credito alle istituzioni e alla loro capacità di tutelare ogni singolo cittadino positivamente membro della collettività torinese.

*Guglielmo Del Pero, SiAmo Torino

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