AFFARI & FINANZA

Bim, nuovi vertici per il rilancio

Da Banca Leonardo alla Mediobanchina torinese: l'azionista di maggioranza sceglie Moro come nuovo amministratore delegato. Nell'ultimo anno la perdita di esercizio è stata di 153 milioni. Trinity pronto a un nuovo "rafforzamento patrimoniale"

Nuovi vertici per rilanciare la Mediobanchina dei torinesi. Attestor Capital rivoluziona il management di Banca Intermobiliare, sua controllata dal 2017, quando venne ceduta dalla Veneto Banca in liquidazione. Attraverso il veicolo Trinity Investments il primo azionista dell’istituto fondato dalla famiglia Segre nel 1981 ha depositato la lista di candidati per la nomina del consiglio di amministrazione della società, che sarà all’ordine del giorno dell’assemblea convocata a Torino per il prossimo 30 aprile, e propone “un ampio rinnovo della composizione dell'organo amministrativo”.

Se nominato dall’assise, il nuovo amministratore delegato che prenderà il posto di Matteo Colafrancesco sarà Claudio Moro, ad di Banca Leonardo, in passato in Lazard. Nella lista di nove nomi, il candidato presidente è Jürgen Dennert, per l’esperienza di ceo di Medio Credito centrale e capo dell’audit in Unicredit. Gli altri sono Massimo Tosato, con un’esperienza ventennale all’interno di Schroeders e ad di Questio, e quattro amministratori indipendenti (Anna Chiara Svelto, Sara Zaltron, Maria Paola Clara, già in cda, ed Elisabetta Pizzini). Completano la lista Pietro Stella e David Alhadeff, soci di Attestor capital e già membri del precedente Consiglio. Questa la squadra che avrà il compito di guidare quella che è stata una delle più pregiate boutique della finanza italiana, cassaforte delle più in vista famiglie torinesi, lontano da acque agitate, in cui naviga da quando, nel 2011, Bruna Segre dovette cederla a Veneto Banca.

Nel bilancio del 2018, Bim ha riportato un aumento delle rettifiche di valore sui crediti per 4,9 milioni “a seguito del peggioramento del merito creditizio e della relativa valutazione di alcune esposizioni creditizie”, cosa che ha portato la perdita di esercizio a 153,7 milioni e il patrimonio netto consolidato giù di 6,2 milioni. Anche per questo, Trinity si dice pronto a un nuovo “rafforzamento patrimoniale”.

“Nei mesi scorsi – spiega l’azionista – è stata messa in atto un’importante operazione di patrimonializzazione ed efficientamento funzionale a rilanciare la banca. Al management che ha traghettato Bim in questo percorso di riassetto, nei dodici mesi intercorsi dal suo acquisto, va il sentito ringraziamento dell’azionista”. Ora, “si apre una nuova fase volta a consolidare il posizionamento della banca nel segmento del wealth management. Per questa fase Trinity ha individuato nuovi amministratori con significative esperienze nel settore, profilo internazionale e competenze specifiche”. Quella presentata, secondo il fondo, è “una lista autorevole, all’altezza delle sfide che attendono una banca storica come Bim chiamata ad affrontare i nuovi scenari del mercato del credito con entusiasmo e competenza”.

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