I ladri di bambini

Nell’orribile caso della sottrazione dei bambini alle proprie famiglie per darli in affido, per poter lucrare sulla retta e su tutti gli abusi perpetrati, sfugge un aspetto ai più. Si è subito parlato di mercificazione dell’essere umano, dell’avidità e della crudeltà umana: pur di guadagnare del denaro si sono strappati in malo modo dei bambini alle proprie famiglie. Tutto giusto e corretto, ma sfugge un sostrato ideologico in tutto questo orrore. Il caso è avvenuto in Emilia Romagna, teoricamente fiore all’occhiello dell’istruzione pubblica e dell’amministrazione pubblica in generale. Una regione dominata da una precisa ideologia che vede nello Stato il fine ultimo di ogni cosa. Si può citare lo slogan fascista “Tutto nello Stato, niente al di fuori dello Stato, nulla contro lo Stato” che va bene per tutte le ideologie stataliste.

Nell’ottica di chi vuole l’uomo nuovo, l’individuo deve abbandonarsi completamente allo Stato che lo guiderà lungo i sentieri della vita. Per fare ciò, l’individuo deve essere atomo della nuova società e pasta modellabile nelle mani dall’élite illuminata che lo guiderà verso un luminoso futuro: l’individuo deve spezzare ogni legame e relazione per essere alla completa mercé degli ingegneri sociali. Un individuo per quanto possa essere condizionato dalla propaganda e dell’istruzione pubblica, nasce e cresce in una famiglia e i legami familiari rimarranno i più forti anche a scapito della fedeltà allo Stato. Pertanto l’ultimo ostacolo che rimane ai costruttori della nuova società, in cui l’individuo si annulli nel collettivo è proprio la famiglia. Quando questa sparirà non ci sarà nessun altro che si frapporrà all’ingerenza dello Stato nella vita di un individuo che non potrà che affidarsi alla macchina statale da cui dipenderà in toto. La famiglia con tutti i suoi difetti permette un certo grado di libertà ai suoi membri che possono perseguire progetti autonomi. Nelle varie ideologie che mettono il collettivo al centro questo non è possibile, perché il singolo deve scomparire nel collettivo ed essere una sorta di formica o ape il cui unico scopo è la sopravvivenza del formicaio o alveare senza avere una propria autonomia o pensiero.

Ogni aspetto della vita è ormai cadenzato dalla burocrazia che si intrufola nella vita privata dei cittadini con la scusa di fornire dei servizi, spesso mai richiesti e mai desiderati. Per i servizi che i cittadini desiderano, stranamente i soldi non ci sono.

Tutto questo intrufolarsi dello Stato con leggi e cosiddetti operatori sociali nelle vite private di famiglie e individui quanto è funzionale alla tutela dei minori e quanto all’ideologia che vede nella famiglia un nemico da abbattere? La burocratizzazione di ogni aspetto della vita umana quanto è utile all’uomo e quanto allo Stato e alle sue necessità di controllo?

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