QUIRINALE

Governo, ultimo giro da Mattarella. Fornaro (LeU): "È quasi fatta"

Il deputato piemontese della sinistra è ormai un veterano delle consultazioni al Colle. L'alleanza giallorossa sembra prossima al traguardo, ma visti i tempi tutto può succedere. "Serve una svolta sui contenuti più che sui nomi"

Ormai è un veterano del Colle. Federico Fornaro tornerà al Quirinale domani, per la quinta volta in questa legislatura, a quello che dovrebbe essere l’ultimo giro di consultazioni da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per dare uno sbocco alla crisi del governo gialloverde, aperta sotto il solleone di ferragosto sulla spiaggia del Papeete da Matteo Salvini. Al momento, ma la prudenza e il condizionale di questi tempi sono più che d’obbligo, sembrerebbe profilarsi l’intesa tra M5s e Pd. Il deputato alessandrino rappresenterà il gruppo di LeU a Montecitorio, pronto a entrare nel Bis-Conte, con l’attuale premier confermato a Palazzo Chigi. Di Castelletto d’Orba lui, piccolo centro a 30 chilometri da Alessandria, il capoluogo che ha dato i natali all’altro capogruppo piemontese che nelle prossime ore si recherà a colloquio con il Capo dello Stato, il leghista Riccardo Molinari in procinto di passare all’opposizione, chissà per quanto.

Le consultazioni inizieranno domani alle 16 e proseguiranno fino al giorno successivo. Fornaro è atteso alle 10,30 di mercoledì, il collega del Carroccio lo seguirà alle 18 per decretare lo spostamento della Lega dalla maggioranza alla minoranza. “Siamo disponibili a partecipare a un governo di svolta, con elementi di discontinuità programmatica prima ancora che sui nomi” dichiara allo Spiffero. L’accordo è a un passo: in serata Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio sono tornati a incontrarsi e se poco più di un anno fa Fornaro era solo il capo di una sparuta formazione destinata all’irrilevanza, oggi si appresta a occupare il centro della scena, esponente autorevole di quell’ala sinistra che s’è ripresa il Pd e che ora dovrebbe tornare alla guida del Paese. Fornaro è tra coloro che se ne andarono, dopo lo strappo voluto da Bersani e D’Alema, l’ex ministro Andrea Orlando invece rimase alla casa-madre. E proprio Orlando è stato avvistato in un bar nei pressi di Montecitorio con la delegazione di LeU (composta da Fornaro, Roberto Speranza, Nico Stumpo e Michela Rostan) a bere un caffè in attesa degli sviluppi. “Nessun retroscena succulento – premette Fornaro – eravamo reduci da una pizza da Ciro, in piazza San Silvestro, e sulla via del ritorno abbiamo incontrato Andrea (Orlando ndr) e ne abbiamo approfittato per chiedere lumi su quel che sarà”. È passato poco più di un anno da quando Matteo Renzi, ponendo il veto su ogni possibile accordo coi grillini, spinse Di Maio tra le braccia di Salvini, oggi la posizione dell’ex premier è cambiata: “Noi siamo rimasti della stessa idea – prosegue Fornaro – le carte si dovevano andare a vedere allora e si devono andare a vedere oggi”.

Le chat sono bollenti, ognuno va alla ricerca di risposte che al momento nessuno può dare. Nascerà il governo? Quali ministeri otterrà il Pd? Come si comporterà Salvini? Questione di ore: mercoledì il Bis-Conte potrebbe già essere realtà e il Piemonte potrebbe risultare un po’ meno periferico di quanto lo sia stato finora. Soprattutto se, come pare probabile, il professore torinese Andrea Giorgis sarà ministro (ai Rapporti con il Parlamento?). Anche per questo, questione di ore.  

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