BERLUSCONES

Pd-M5s "matrimonio d'interesse"

La forzista Porchietto spara bordate sul nascente governo giallorosso: uniti dall'odio per l'avversario, l'attaccamento alle poltrone e i cascami dell'ideologia veterocomunista. Ma intra i berlusconiani si fa largo il fronte di chi vorrebbe sostenere il nuovo esecutivo

Un matrimonio d’interesse, dei due contraenti non certo dell’Italia. “Se alla fine nascerà il Governo giallorosso ci sarebbe da sorridere, non ci fosse di mezzo il futuro del nostro Paese – commenta così il deputato di Forza Italia Claudia Porchietto la gestazione del nuovo esecutivo –. In questi mesi d’aula tra Movimento 5 stelle e Pd sono volati insulti e accuse gravissime a partire dal caso autostrade fino ad arrivare alla vicenda Bibbiano, dalla questione Tav alla occasione mancata delle Olimpiadi. Nel pataracchio in fase embrionale gli interessi degli italiani stanno a zero”.

Per l’esponente del centrodestra piemontese “il nuovo governo nasce dagli unici tre collanti che uniscono queste due forze politiche: l’odio verso l’avversario, considerato un nemico da abbattere a qualunque costo; l’attaccamento patologico alle poltrone e infine i residuali rantoli dell’ideologia veterocomunista. Come pensano di riuscire a rispettare il monito del presidente Mattarella di garantire un governo di legislatura?”.

Un film già visto, a detta dell’ex assessore regionale: “Già in passato abbiamo vissuto esecutivi dell’odio, varati per arginare il presidente Berlusconi, che sono naufragati per divergenze ben più piccole di quelle che abbiamo potuto acclarare in questi mesi su temi come il lavoro, lo sviluppo, l’ambiente, la scuola, la sanità. Siamo di fronte – conclude Porchietto – al tentativo di varare un esecutivo in pieno conflitto d’interesse tra le due forze che lo metterebbero in piedi e il popolo italiano. Un esercizio di autorità che consegnerebbe, per l’ennesima volta, agli italiani l’idea di una politica che pensa solo alle sue poltrone invece che a riconsegnare agli elettori la definizione di chi deve guidare il Paese”.

Quello che Porchietto evita accuratamente di evidenziare è il ruolo del tutto marginale del suo partito, a livello nazionale e regionale, dove peraltro si starebbe facendo largo un fronte disponibile ad assicurare un appoggio esterno a un governo con un marcato tratto anti sovranista. Ne vedremo ancora delle belle. O delle brutte, dipende.

print_icon