PALAZZO LASCARIS

"Delitto allo studio", Cirio dimezza i fondi

In Consiglio regionale scoppia la bagarre dopo la decisione della giunta di assegnare solo 13 milioni su 26 all'Edisu per le borse universitarie. Grimaldi (Luv): "Si cancelli subito questo scempio". Chiorino: "Nessuna penalizzazione, l'Edisu potrà attingere al suo tesoretto"

Il Diritto allo studio diventa il “Delitto allo Studio” e così, come negli anni di Roberto Cota, in Regione Piemonte si torna a parlare di tagli alle borse. Sono passati appena dieci minuti dall’inizio della seduta del Consiglio Regionale e Marco Grimaldi (Liberi Uguali Verdi) chiede spiegazioni all’assessora al Diritto allo Studio Elena Chiorino e al titolare del Bilancio Andrea Tronzano. In una delibera approvata nell’ultima giunta, viene dimezzata l’assegnazione di fondi all’Edisu – l’Ente per il diritto allo studio – da 26,4 a 13,2 milioni. Cosa significa, nella vita quotidiana degli studenti? Lo spiega con forza lo stesso Grimaldi: “Sarebbero a rischio il contributo per più di un terzo degli idonei”.

“La giunta cancelli questo scempio – prosegue l’esponente di Luv –. Nell’ombra la giunta Cirio cancella uno dei traguardi più importanti della passata legislatura. Avevamo garantito a tutti i capaci e meritevoli la borsa di studio e ora rimpiomberemo nell’era Cota, come temevamo. Il tutto, mentre gli idonei salgono a 14mila, cosa che richiederebbe un aumento di risorse, non un taglio”. Negli ultimi anni la giunta Chiamparino era riuscita a garantire il 100 per cento di borse di studio ai candidati ritenuti idonei. Nel biennio 2018-2019, per esempio, su 18.131 richiedenti erano stati selezionati 13.715 idonei, e tutti quanti riconosciuti come borsisti. Le cose andavano decisamente peggio durante l’ultima amministrazione di centrodestra: nel biennio più nero, il 2011-2012, infatti, soltanto un terzo degli idonei aveva ottenuto la borsa di studio.

Un giallo riguarda invece il coinvolgimento dell’assessora Elena Chiorino, che a quanto pare non era a conoscenza del provvedimento firmato dal collega Tronzano. Era stata proprio lei, a inizio legislatura, a garantire che le borse non sarebbero state toccate. Ancora ieri, in Commissione, ha mostrato le tabelle che lo confermavano, mentre veniva messo nero su bianco un provvedimento di cui non è stato avvisato neanche l’Edisu. “Gli studenti non saranno penalizzati – afferma Chiorino – poiché la riduzione del trasferimento regionale sarà compensata da un avanzo di oltre 15 milioni che ha l’Edisu, che in quanto ente strumentale della Regione non dovrebbe realizzare un avanzo finanziario”. Dunque si attingerà al tesoretto messo da parte dall’Ente per il diritto allo studio. Per quest’anno la Regione potrà forse farsi lo sconto riducendo al minimo l’impatto. Ma dal prossimo anno?

Se venisse confermato, secondo le stime dell’opposizione, sarebbero circa 4mila gli studenti idonei a rimanere senza borsa: “La cosa più grave è avere tenuto all’oscuro l’Edisu, che a fine ottobre rischia di schiantarsi: dovrà garantire per quanto possibile la copertura con fondi propri”. La situazione sarebbe comunque critica, dal momento che pur attingendo agli accantonamenti l’Edisu non riuscirà a compensare interamente i tagli della Regione. Mancherebbero 3 o 4 milioni senza i quali la quota di copertura degli idonei sarebbe non superiore al 70 per cento.

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