REGIONE

Automotive, il flop della Chiorino

L'assessore regionale costretta far saltare il suo "tavolino", convocato per ripicca contro il Governo che l'ha esclusa dal confronto nazionale. "Solo una passerella personale", attacca il M5s. Gribaudo (Pd): "Non è capace a fare squadra"

Nessuno avrebbe scommesso che, alla fine, tutti si sarebbero alzati ballando come nel pranzo di Babette. La questione sul piatto – il futuro dell’automotive e la crisi che morde alle caviglie da tempo Torino e il Piemonte – si annunciava pesante e gli invitati con diverse opinioni su come affrontarla.

La padrona di casa, l’assessora regionale al Lavoro Elena Chiorino, desiderosa di una rivalsa per l’affronto subito dal Governo che l’aveva esclusa dal tavolo al Mise con analogo oggetto, aveva approntato un suo tavolino. Che preceduto da sinistri scricchiolii è infine rimasto vuoto, con l’anfitriona di Fratelli d’Italia a incamminarsi mesta verso il frigorifero dove sistemare la questione per tirarla fuori, senza fretta, a gennaio.

Un tavolo, come si diceva un tempo per il cavalierato, non si nega a nessuno. Panacea in odore di supercazzola per ogni questione complicata, spunta fuori come negli anni Settanta quelli da campeggio dal bagagliaio della 128. Rito al quale non si è sottratta l’assessora, che ancora non ha digerito quella inusuale e un po’ cafona esclusione del Piemonte dalla discussione al ministero. Gaffe o mancanza di riguardo cui, alla fine, sarebbe incorsa pure lei apparecchiando e spedendo gli inviti.

Rinviato dalla data inizialmente stabilita del 13 novembre, Chiorino aveva spostato ad oggi l’incontro con sindacati e associazioni datoriali. E nessun altro. Tanto basta, quando ancora si immagina che di lì a poco gli invitati s’attovaglino, per scatenare dal Pd e dal M5s reazioni dure al pari di quella dell’assessora quando scoprì che per lei a Roma il posto non c’era.

“Quando si parla di un settore nevralgico per la nostra regione come quello dell'automotive, chi governa dovrebbe essere capace di fare squadra e raccogliere tutte le forze in campo per giocare la sfida del rilancio e dell'occupazione”, premette Chiara Gribaudo. Come un tarlo stakanovista, la deputata del Pd, membro della commissione Lavoro a Montecitorio, rosicchia le gambe del tavolino della Chiorino. “Dispiace ma – dice di lei – scegliendo di trasformare quello spazio in una passerella personale e di escludere addirittura altri membri della giunta, ha fallito totalmente, dimostrando inadeguatezza oltre che scorrettezza istituzionale”.

Ci vanno giù con l’accetta i Cinquestelle: “L’assessore Chiorino esclude gli avversari politici da un tavolo che riguarda tutti. Atteggiamento istituzionalmente scorretto”. I grillini infilano un cuneo anche nella giunta di Alberto Cirio, rimarcando come al tavolo, oltre ai parlamentari “manca anche l'assessore Andrea Tronzano che ha la delega più consona alle attività produttive e Pmi, ma si vede che essendo di un altro partito non era contemplato”.

Tanto basta e avanza per far traballare il tavolo ancor prima che arrivino gli invitati, che non arriveranno. “L’unico tavolo di oggi è quello del ristorante romano dove ho pranzato” dice sarcastico uno dei sindacalisti attesi dalla Chiorino, Claudio Chiarle leader della Fim Cisl di Torino, ma come i suoi colleghi impegnato nella Capitale per l’assemblea nazionale dei delegati Fim, Fiom e Uilm. Una manifestazione in programma da giorni e non certo organizzata ieri. Ma tant’è, l’assessore aveva preparato il suo tavolino che, a dispetto dell’urgenza della questione, tirerà fuori non prima di gennaio. Adesso lo ha ripiegato, col muso lungo, come quando si sbagliava giornata per il pic nic.

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