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Icardi: "In psichiatria mando i residuati bellici del Pd"

Bufera sull'assessore regionale alla Sanità della Lega. Offese all'opposizione con riferimenti a Chiamparino e Salizzoni colpevoli di aver fatto visita al ministro Speranza. Il segretario dem Carretta: "Giustifica il suo stipendio con queste bassezze"

Dalla turris eburnea alla torre psichiatrica. Quando la politica aveva ancora una grammatica e la ferocia degli attacchi non scivolava sullo stile già il solo additare l’avversario di stare nella torre d’avorio suonava come un colpo basso. Altri tempi. Adesso gli avversari dovrebbero finire non sulla, ma nella torre psichiatrica, per giunta bollati in virtù dell’età come “residuati bellici”. Almeno è ciò che pensa o perlomeno dice – nell’ufficialità di una nota – l’assessore regionale alla Sanità, il leghista Luigi Icardi.

Sulla strada a due corsie tracciata da Matteo Salvini quando stava al Viminale (quella politica e quella istituzionale, occupate contemporaneamente) il titolare della Sanità nella squadra di Alberto Cirio ha sbottato o, come dice qualcuno, sbroccato. Che si sia “rotto” lo conferma lui stesso. Che abbia infranto anche l’ultimo diaframma tra la politica da comizio e quella, per così dire, istituzionale appare lampante. La stessa definizione di torre, rimanda non a caso all’oggetto del contendere, ovvero la futura Città della Salute, piuttosto che a riferimenti storici. E proprio il polo sanitario è oggetto e cornice della querelle con l’opposizione, meritevole in due suoi esponenti di spicco (e d’età) come l’ex governatore Sergio Chiamparino e il luminare dei trapianti Mauro Salizzoni, oggi vicepresidente del Consiglio regionale, rei allo sguardo dell’assessore leghista di aver compiuto una missione, dall’esito e dai contenuti di diversa interpretazione, presso il ministro della Salute Roberto Speranza.

La goccia che ha fatto traboccare la damigiana dell’ex presidente dei Comuni del Moscato, approdato in corso Regina. “Ieri ho passato la giornata al ministero, incontrando i massimi dirigenti della Sanità nazionale e nessuno mi ha posto questioni sul Parco della Salute. Ho parlato a lungo con il ministro di temi importanti, come il Patto della Salute, fondamentali per i prossimi tre anni della Sanità nazionale”, riferisce Icardi in un preambolo che al contrario di quelli di democristiana memoria non prelude a una soluzione, ma ad una rottura fragorosa.

“In chiusura, sapendo dell’incontro dei consiglieri regionali Chiamparino e Salizzoni con lo stesso ministro, gli ho chiesto se ci fossero dei problemi e lui mi ha rassicurato, sostenendo che non gliene risultano e che rinnova la sua disponibilità a collaborare. Non vedo, quindi, cosa ci sia da dire, se non che, dopo anni di immobilismo, il progetto è stato finalmente sbloccato da questa nuova Giunta regionale, con l’accordo di tutti i soggetti istituzionali di competenza e ora va avanti per la sua strada, che non esclude una riflessione più ampia sulla migliore collocazione dei reparti dei bambini” osserva l’assessore pregustando la chiosa ad effetto: “Alla luce dei fatti e di quanto, invece, si legge sui giornali, sto pensando di modificare il Piano di edilizia sanitaria con la costruzione di una torre psichiatrica, nella quale ricoverare i residuati bellici della Sinistra torinese”.

La nota non si ferma insieme a quella prefigurazione del destino di Chiamparino e Salizzoni. “Riguardo al progetto della Città della Salute di Novara devo ricordare che all’insediamento della nuova Giunta regionale la procedura era bloccata” spiega Icardi ricordando l’iter successivo culminato con l’attesa legge a garanzia chiesta del ministero e prossima al voto in aula. E non rinuncia neppure a rivendicare la sua posizione apertamente critica al partenariato pubblico privato applicato a quel progetto. “Continuo a pensare che questo partenariato, fatto a suo tempo dal Pd, ci costerà caro, perché il privato investe 220 milioni, ma la Regione gliene pagherà 480 in 26 anni. Per questo motivo – spiega - abbiamo siglato un protocollo d’intesa con la Cassa depositi e prestiti in modo da modificare al risparmio queste somme e riportare l’operazione ai valori di mercato. Insomma, vogliamo evitare di sbancare la Sanità piemontese e ora – rassicura - tutto sta procedendo regolarmente”.

“Quanto al Parco della Salute di la gara è in corso e i progettisti stanno lavorando speditamente secondo il progetto iniziale. Stiamo anche valutando le diverse soluzioni relative al Sant’Anna, attraverso la collaborazione di esperti qualificati che non sono inventati, ma esistono, tant’è che ieri, a Roma, sono passato in Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) per informarmi sull’avanzamento delle valutazioni dei percorsi di cura, con i pro e i contro delle possibili soluzioni”. Non risparmia critiche pure al flash mob “organizzato da alcune donne sul futuro dell’ospedale Sant’Anna di Torino: la protesta preventiva su una decisione che non è ancora stata presa e che francamente non so ancora quale sarà, ha il vago sapore di una strumentalizzazione politica, del tutto inutile. Se emergeranno proposte utili e costruttive, ne terremo conto”.

Puntualizzazioni, sottolineature, ma è quella torre psichiatrica – peraltro immagine assai scivolosa ancor più per chi è chiamato ad occuparsi della salute dei cittadini – che irrompe in quello che si dovrebbe chiamare ancora dibattito politico.

“Sicuramente non brillerà per capacità e competenza, ma almeno riesce a giustificare il suo stipendio con queste bassezze” dice dell’assessore il segretario del Pd torinese Mimmo Carretta, il quale chiede al governatore Cirio “un’immediata presa di distanza da queste dichiarazioni deliranti. Mentre noi continuiamo a lavorare per sostenere un progetto fondamentale per il futuro della sanità e della città di Torino, loro fanno battutacce da bar. Abbiamo superato ogni limite, daremo mandato ai nostri legali per verificare se sussistono le condizioni per una denuncia”. A Cirio si rivolge anche il capogruppo dem a Palazzo Lascaris, Domenico Ravetti: “Intervenga a tutela del Consiglio regionale” per quello che giudica “una reazione volgare, un comportamento senza giustificazioni. Per il capogruppo del Pd “forse Icardi non è adatto a ricoprire il suo ruolo”. Sempre al governatore perché “prenda in considerazione” di sollevare Icardi dall’incarico si rivolge il capogruppo di Lev Marco Grimaldi, mentre la vicepresidente del Senato Anna Rossomando nel giudicare “gravissima” l’affermazione dell’assessore chiede a Cirio di valutare “se una persona che esprime queste posizioni possa continuare a svolgere il ruolo di assessore nella giunta regionale del Piemonte”. Del resto, afferma l’esponente del Pd, “pensare di ricoverare gli oppositori politici in un ospedale psichiatrico non è una proposta né nuova né originale, è già successo nella storia”.

Da rimpiangere quando l’accusa tra i politici era evocare la torre di Babele.      

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