Incompetenti e libertà violate

Quando qualcuno sembra particolarmente incapace spesso ci si chiede se è veramente così o fa finta di essere tale. Ci si ritrova con lo stesso atteggiamento nei confronti dell’attuale compagina governativa. Il governo ha deciso una serie di misure per aiutare l’economia e come al solito invece di fare le cose semplici, ha optato per una lunga serie di norme pasticciate. Attualmente chi sta patendo di più della crisi innestata dal Coronavirus sono le partite Iva e a queste categorie dovevano essere indirizzate le risorse. Nel nostro precedente articolo avevamo già dichiarato che la sospensione fiscale doveva essere fatta subito, contestualmente al decreto che trasformava l’Italia in un lazzaretto. Il 16 marzo c’era la scadenza del versamento Iva e il decreto è stato pubblicato due giorni dopo lasciando nell’incertezza centinaia di migliaia di persone. In pratica per un paio di giorni molte persone sono state formalmente degli evasori. Altra assurdità è stata l’esclusione dal bonus dei 600 euro i liberi professionisti quali avvocati, ingegneri, medici, commercialisti, ecc. che in teoria dovrebbero ricevere aiuto dalle proprie casse professionali, quando è piuttosto noto che tali casse oltre a non avere risorse, non si sono mai occupate di welfare se non marginalmente e si limitano ad erogare pensioni. Molti commentatori hanno evidenziato anche la difficoltà burocratiche per ricevere questi famosi 600 euro, mentre noi ci limitiamo a notare come per il reddito di cittadinanza si danno 780 euro, mentre per gli autonomi solo 600.

Le scadenze fiscali sono state spostate avanti di 2 mesi e ciò è bene, ma bisogna considerare che chi non lavora anche fra 2 mesi non avrà i soldi per pagare e se ha dei risparmi li utilizzerà per sopravvivere e chi ha un’impresa per pagare i dipendenti.

Nella gestione del rischio sanitario si sono raggiunte le vette del ridicolo. Il decreto che ha trasformato l’Italia in una gigantesca zona rossa è prevista la possibilità di svolgere attività motoria all’aperto purché fatta in solitaria. Norma di buon senso perché permette di mantenere il buono stato psichico e fisico delle persone recluse in casa. Una circolare ha interpretato questa norma specificando che è possibile fare attività fisica nel proprio quartiere, mentre è proibito mettersi in auto ed andare a correre in campagna. Il contagio avviene fra essere umani e non si capisce perché non si possa prendere l’auto ed andare a fare ginnastica in un posto solitario, mentre è possibile correre sotto casa dove si possono incontrare quelli che tornano dal lavoro, perché ci sono anche quelli che lavorano, quelli che portano il cane a passeggiare, quelli che buttano la spazzatura e così via. Tutto piuttosto coerente. Non solo. Adesso il corridore solitario è diventato il novello capro espiatorio di molti che lo accusano di essere una sorta di untore. La paura e l’invidia tolgono i freni inibitori agli istinti di molti, che ormai abbandonano la loro razionalità per trasformarsi in burattini governati dagli istinti.

Per fermare le troppe persone in giro, che solo i nostri governanti vedono, vogliono ridurre gli orari dei supermercati. Fino a prova contraria sono proprio gli assembramenti che favoriscono il contagio e cosa pensa di fare il governo? Ridurre gli orari di supermercati e negozi alimentari cosa la gente rimane più tempo in coda. Quale è stato l’effetto immediato di queste voci incontrollate? Semplice, le persone sono corse al supermercato a fare la spesa per paura di trovarlo chiuso creando code di ore. Ma perché non la smettono di parlare? Sembra quasi che la cosa sia voluta in modo tale da creare assembramenti nei supermercati e favorire la diffusione del virus per ottenere quella famosa immunità di gregge, però senza dirlo chiaramente. Per fortuna il decreto appena emesso non ha imposto la riduzione degli orari.

In tutto questo caos si aggiungono anche gli enti locali che diminuiscono le corse dei mezzi pubblici perché c’è meno gente, costringendo quelli costretti a spostarsi coi mezzi a viaggiare pigiati come in un normale giorno di traffico. Invece di prendersela con chi fa ginnastica in solitaria non sarebbe stato il caso di bloccare i mezzi pubblici, potente veicolo di contagio? E se non si poteva, perché non lasciare invariate le corse in modo che la gente potesse viaggiare in maniera da mantenere una certa distanza di sicurezza?

Di tutta questa crisi, oltre al dato sanitario ed economico, sono da rilevare che provvedimenti liberticidi sono stati presi con una facilità impressionante e con il pubblico plauso dei cittadini che di fronte al pericolo si sono completamente consegnati allo Stato incurante dei rischi totalitari insiti nell’affidarsi ciecamente ad un potere forte e pervasivo. I provvedimenti per combattere il virus andavano presi, ma i cittadini dovrebbero essere ben consci che stanno venendo meno le libertà costituzionali e vigilare affinché passata la crisi, possano essere ripristinati nella loro totalità. Invece quello che ci tocca osservare è l’accettazione supina delle limitazioni delle libertà personali, anzi quasi entusiastica, come se molti non aspettassero altro che l’istituzione di uno stato di polizia dove poter denunciare il vicino che ha trasgredito. Questa voglia di gogna e l’accettazione entusiasta dell’abolizione delle libertà personali ci spaventano più del delirio di onnipotenza di politici, burocratici e forze dell’ordine.

Concludiamo facendo notare come sia facile per gli stati moderni, proprio per la loro intrinseca natura totalizzante, trasformarsi in stati autoritari e di come sia stato possibile nel secolo scorso l’ascesa di Hitler e Mussolini.

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