NOTE STONATE

Regio, voragine da 7 milioni

A tanto ammonta la perdita d'esercizio dello scorso anno. Deficit di gestione e svalutazioni immobiliari alla base del profondo rosso. Approvato anche il bilancio di previsione 2020. Ora si attende il commissario dal Mibact

Non c’è solo una gestione spesso allegra, ma anche qualche azzardata scelta del passato a zavorrare i conti del Teatro Regio di Torino. Le criticità sono emerse in questi giorni durante un certosino lavoro dai revisori dei conti e dagli advisor ingaggiati per venire a capo di una situazione che se possibile oggi è ancora più grave di quanto si pensasse. Nel bilancio approvato oggi, all’unanimità, dal Consiglio di indirizzo della Fondazione riporta, al 31 dicembre 2019, un patrimonio netto disponibile negativo per 9.132.407 euro inclusivo di una perdita d’esercizio 2019 pari a 7.187.244 euro.

Una perdita ascrivibile, in buona parte, alle scelte assunte dalla precedente amministrazione comunale che nel 2012, a causa di una disastrosa situazione finanziaria, non potendo scucire il becco di un quattrino per sostenere il Regio decise di conferire degli immobili: un edificio in strada Settimo 411, già utilizzato dal Teatro, (valutato 4,6 milioni) e uno stabile di sei piani in via San Francesco da Paola 27 (2,1 milioni), sede della succursale del Conservatorio; oltre a un capannone in strada Altessano 45 (2,95 milioni), poi ceduto. Ora, però, è venuto fuori che questi due immobili hanno un effettivo valore di mercato decisamente inferiore a quello assegnato allora e per questo è stata varata una svalutazione da 3,7 milioni.

Una cifra enorme che contribuisce in modo sostanziale alla perdita d’esercizio di 7,1 milioni con cui si è chiuso il bilancio dello scorso anno, cui si aggiunge il deficit della gestione operativa dell’ultimo anno pari a circa 2,4 milioni di euro. Altre perdite sono dovute ai maggiori ammortamenti degli allestimenti e dei costumi determinati dalla revisione delle aliquote di ammortamento, allineandole a quelle generalmente adottate da tutte le altre fondazioni, con un effetto pari a 491mila euro circa, e agli accantonamenti per svalutazione crediti e a fondi rischi per 578mila euro circa. Le relazioni della società di revisione e del Collegio dei revisori al bilancio di esercizio 2019 non contengono rilievi.

Questo disastrato bilancio è stato inviato al Mibact cui ora spetterà il compito di assumere una decisione a questo punto considerata inevitabile: il commissariamento. Questi bilanci, inoltre, ha comunicato la sindaca Chiara Appendino, saranno trasmessi alla Corte dei Conti per le opportune verifiche.

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