LE REGOLE DEL GIOCO

Lega: "Nuove regole per decidere",
Pd: "Vogliono metterci il bavaglio"

Allasia vuole mettere mano al regolamento d'aula per rendere più celeri i tempi di approvazioni delle leggi. "Chi ha vinto deve poter realizzare i suoi piani". Insorge il dem Gallo: "Non è una priorità, se lo scordino". Rinviata la legge elettorale

Tutta questione di velocità. Il problema resta trovare quella giusta. In campagna elettorale l’allora candidato governatore Alberto Cirio ne prometteva “un’altra” per il Piemonte, adesso il presidente del consiglio regionale Stefano Allasia ne chiede “una nuova” per la Regione e intanto in questa saga dei tachimetri impazziti entra pure la grande irrisolta, ovvero la riforma della legge elettorale regionale.

“Bisogna incominciare a lavorarci presto”, accelera Raffaele Gallo, capogruppo del Pd ricordando i due testi già depositati dal suo partito, lo stesso che – va ricordato – nei cinque anni della legislatura precedente a dispetto di annunci e promesse non era riuscito a varare il nuovo sistema di voto, adesso non più una scelta, ma un obbligo imposto dalla sentenza della Corte Costituzionale. “Della riforma elettorale inizieremo a occuparci non prima che a un anno e mezzo della scadenza della legislatura”, frena Allasia. “Prima dobbiamo fare il nuovo regolamento del consiglio regionale”. Eccolo il punto su cui le velocità di maggioranza e minoranza hanno i colori del semaforo. La Lega, con Allasia, vuole scattare al verde, il Pd con Gallo fermo al rosso.

“Bisogna cambiare le regole, altrimenti saremo sempre nella situazione in cui basta un singolo consigliere per bloccare il processo legislativo. Quasi tutte le altre Regioni hanno tempi certi per gli iter delle leggi, perché noi non dovremmo seguire quegli esempi che hanno mostrato di essere efficaci. Non si tratta di inventare nulla – spiega l’ex parlamentare da un anno sullo scranno più alto di Palazzo Lascaris – ma di consentire a chi ha vinto le elezioni di governare e portare a compimento i suoi progetti in un lasso di tempo che non sia, com’è oggi, indeterminato”.

Una sortita, quella di Allasia, che salutando finalmente il varo della commissione Autonomia e annunciando il suo intento di procedere con rapidità alla modifica del regolamento in senso agile, ha visto arrivare – questa volta sì a tutta velocità – la replica del capogruppo dem. “La maggioranza pensi a governare piuttosto che a modificare un regolamento che funziona. Loro – dice Gallo riferendosi a Lega e alleati – hanno questa ossessione dei tempi certi, in realtà con la riforma del 2009 sono stati inseriti e l’esempio più noto è il contingentamento che si applica su questioni di bilancio e su tutti i procedimenti di rilevante importanza per l’amministrazione. E poi è previsto che un testo possa essere richiamato in aula dalla commissione dopo sessanta giorni”.

Gallo la mette giù ancor più dura: “Se pensano di depositare un provvedimento, portarlo in commissione e il giorno dopo richiamarlo in aula per approvarlo, sappiano che questa non è democrazia”. La Lega con il suo presidente del consiglio regionale rigetta questa tesi: “Nessuna lesione delle minoranze, tantomeno forzature. Semmai le forzature, come infilare norme nell’omnibus, sono proprio la conseguenza di un regolamento inadeguato e che per questa ragione va riformato”.

Allasia traguarda a settembre l’inizio dei lavori su un testo base, con quel criterio che dovrebbe sempre guidare la scrittura delle regole del gioco, ovvero la discussione e la condivisione più ampia possibile tra maggioranza e minoranza. Ma sarà, davvero, un percorso così lineare come auspica il presidente? Dal Pd il segnale è chiaro: “questa non è una priorità”. E una convinzione: “La rincorsa del presidente è figlia di quanto accaduto con l’omnibus, dove noi siamo riusciti ad evitare alcuni passaggi di norme che la maggioranza aveva inserito”, ricorda Gallo. Dai banchi dem si indica il passaggio importante dell’assestamento, in autunno, come una temuta (dalla coalizione di governo) riproposizione di quelle tattiche d’aula che allarmano e innervosiscono la maggioranza. E il capogruppo torna a lanciare un avviso ai naviganti che intendono fa rotta verso nuove regole: “Impediremo all’attuale maggioranza di metterci il bavaglio”.

Il Pd alza il tiro, ma lo fa anche perché è consapevole di come il suo presidio alla presidenza dell’emiciclo, pur esercitato dalla figura professionalmente prestigiosa di Mauro Salizzoni, sconti quella mancanza di scaltrezza e mestiere talvolta decisivo per bilanciare manovre, legittime ma figlie di artifici regolamentari, nelle mani della maggioranza.

La Lega pigia sull’acceleratore puntando dritto alla sostanziale modifica del regolamento e frena sulla legge elettorale, con i dem che fanno l’esatto contrario. Tutta questione di velocità. Con il Piemonte che aspetta, chissà per quanto ancora, quella giusta.     

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