ECONOMIA DOMESTICA

Bene poli tecnologici e alimentare, in Piemonte crolla tutto il resto

Nel primo trimestre dell'anno il lockdown presenta il conto. Vanno in crisi quasi tutti i distretti tradizionali dell'economia regionale. "Puntare su economia green e turismo". Lo studio di Intesa Sanpaolo

Crescono i poli tecnologici del Piemonte e il settore agroalimentare, per tutto il resto è buio pesto. O almeno lo è stato nei primi tre mesi del 2020, quelli che hanno coinciso con l'inizio dell'emergenza sanitaria e quindi del lockdown e delle sue ricadute sull'economia reale. È quanto emerge dallo studio della direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo che ha analizzato l’andamento nei primi tre mesi dell’anno dei 12 distretti tradizionali e dei 2 poli tecnologici della regione. Per quanto riguarda le proiezioni per il secondo trimestre 2020, si stima una contrazione ancora più marcata delle esportazioni, non solo per i distretti piemontesi, ma per l’economia italiana nel suo insieme per effetto del lockdown, che a marzo-aprile ha colpito il settore industriale e gli spostamenti delle persone. Le prime indicazioni disponibili per maggio e giugno segnalano invece un rimbalzo, in seguito alla riapertura delle attività produttive e commerciali. In particolare, i due poli tecnologici chiudono il trimestre con l’export in aumento di 34 milioni di euro (+9,3%), a cui il Polo Ict di Torino ha contribuito con un +19,1%, pari a 29 milioni di euro, mentre il Polo aerospaziale con un incremento del 2,1%, pari a 4 milioni di euro. 

“È un momento delicato e ci vorrà del tempo per recuperare quanto perso, soprattutto nei settori specializzati in beni d’investimento e durevoli – commenta Teresio Testa, responsabile della direzione regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo – ci sono però anche nuove prospettive di mercato da cogliere e ci sono in questa regione le capacità per farlo. Mi riferisco all’economia green, per la quale abbiamo messo a disposizione 50 miliardi di finanziamenti specifici”. “Dobbiamo investire nell’ambiente e nel turismo, settore al quale offriamo dilazioni di pagamento fino a 36 mesi”, aggiunge Testa sottolinea che “siamo pronti per acquisire il credito d'imposta per Ecobonus e Sismabonus: un’ottima opportunità per rinnovare il nostro patrimonio immobiliare e far ripartire il settore edile. In questi anni, inoltre – continua – abbiamo avviato un sistema per il supporto all’innovazione tecnologica e alle start-up che passa anche attraverso il nostro Innovation Center di Torino e che rafforzeremo con una sempre più efficace collaborazione con Università e centri di ricerca”. “Nei primi sei mesi le richieste di finanziamenti delle pmi per 2 miliardi di euro, che da noi hanno avuto risposta positiva, sono un indicatore di un'economia in movimento – conclude Testa –. Fondamentale preservare la catena di valore delle filiere: abbiamo moltiplicato gli sforzi per coinvolgere sempre più aziende capo-filiera che possano garantire con la loro solidità un accesso al credito facilitato alle realtà minori ad esse collegate”.

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