POLITICA & SANITA'

Caso (quasi) chiuso, Serpieri resta all'Asl di Vercelli

Nessuna decisione sul trasferimento della manager. Dopo la fatwa del deputato leghista Tiramani c'è stata la sollevazione dei compagni di partito di Biella. Tramontata l'ipotesi di un incarico al Dirmei è assai probabile che resti dov'è sino alla scadenza del mandato

Il caso Chiara Serpieri è chiuso. Almeno per ora. Il direttore generale dell’Asl di Vercelli resta al suo posto, in barba all’editto bulgaro del deputato della Lega e primo cittadino di Borgosesia Paolo Tiramani, della bocciatura da parte della maggioranza dei sindaci della provincia e della conseguente “incompatibilità ambientale” che aveva fatto ribadire all’assessore Luigi Icardi l’ineludibilità di quel trasloco della manager.

Dopo il fallimento del tentativo di affidare a Serpieri l’azienda di Biella, operazione schiantatasi contro il muro sollevato dalla stessa Lega con il consigliere regionale Michele Mosca e il sindaco Claudio Corradino e la conseguente querelle tra i due assessori biellesi Chiara Caucino ed Elena Chiorino, era apparso molto complicato cercare un’altra Asl dove collocare l’attuale numero uno di quella vercellese. Quello successo a Biella sarebbe accaduto ad Alessandria, ad Asti e in ogni altra provincia. Da qui l’ipotesi di prendere in considerazione la direzione del Dirmei per i mesi che restano alla scadenza del mandato (o forse per un periodo più lungo tale da far arrivare Serpieri all’età della pensione con quota cento). Ipotesi ben presto accantonata: il Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive deve essere diretto da un medico e Serpieri è laureata in Scienze Politiche. In più un suo eventuale incarico al vertice avrebbe avuto un effetto domino sulla stessa Unità di Crisi dove il direttore generale dell’Asl di Torino Carlo Picco è stato da poco nominato coordinatore dell’area sanitaria (nel cui staff 13 componenti su 17 sono dipendenti della sua Asl) proprio in quanto direttore pro tempore del Dirmei.

Nessuno spazio di manovra, insomma, per fare ciò che era stato annunciato, ovvero togliere a Serpieri la direzione dell’Asl di Vercelli. Impossibile, e questo lo si sapeva da tempo, darle il benservito rescindendo anticipatamente il contratto che come quello degli altri direttori scadrà il 31 maggio del prossimo anno visto che il bilancio della sua azienda non è messo peggio di altri e in un anno ha recuperato circa il 50% del disavanzo. Impossibile pure trovare alla manager un’altra sistemazione adeguata al suo contratto, visto quel che è successo quando si è stati a un passo per trasferirla a Biella. Sul tavolo pare esista ancora una ipotesi, che appare assai remota, di un incarico in assessorato a stretto contatto con assessore e direttore generale. Chissà.

Resta il fatto che la questione non sia stata all’ordine del giorno della giunta di questa stamattina. Il presidente Alberto Cirio che aveva chiesto a Icardi la massima riservatezza sulla nuova destinazione della manager per evitare nuove grane, ha dovuto prendere atto della situazione. Il governatore è consapevole del difficile rapporto di Serpieri con gli amministratori locali, ma deve allargare le braccia affidandosi alla sempre più flebile speranza di una soluzione praticabile entro la scadenza naturale del contratto dei direttori delle aziende sanitarie, il 31 maggio del prossimo anno.

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