SANITÀ & POLITICA

Sanità privata, "niente aumento se non si firma il contratto"

A poche ore dallo sciopero dei lavoratori, linea dura della Regione Piemonte nei confronti di Aiop e Aris. Congelati budget e tariffe per le strutture che non rispetteranno gli accordi. La decisione dopo l'incontro tra le parti. La trattativa è arenata a livello nazionale

Sul complicato tavolo per il rinnovo del contratto dei lavoratori della sanità privata, la Regione Piemonte cala una carta pesante e rilancia. “Ogni aumento di budget e delle tariffe sarà riconosciuto solo alle strutture che abbiano applicato il nuovo contratto, come previsto dalla pre-intesa siglata lo scorso 10 giugno a Roma”, questa la decisione dell’assessore Luigi Icardi, dopo la manifestazione di ieri e il perdurare di una posizione di chiusura da parte dei vertici nazionale di Aiop e Aris, le due sigle principali di rappresentanza dell’imprenditoria sanitaria.

Un aut aut, quello annunciato da corso Regina Margherita destinato, probabilmente, a sbloccare una situazione che neppure la lettera con l’impegno a rivedere le tariffe (come previsto dalla pre-intesa) era riuscita a smuovere. Le associazioni di rappresentanza del privato, disattendendo l’accordo di giugno, continuano a rifiutarsi di firmare il contratto che deve sostituire quello scaduto ormai da 14 anni, chiedendo che prima si aggiornino le tariffe.

La linea dura assunta dalla Regione, dopo l’incontro di ieri con i sindcalisti di Cgil, Cisl e Uil, mette di fatto all’angolo i privati, la posizione di chiusura rispetto alla firma del contratto potrebbe presto essere rivista. 

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