Piemonte in campo contro il caporalato

Una piaga da combattere come fosse la mafia. Se ne occupi anche la Regione a partire dalla commissione per la legalità. Non possiamo accettare situazioni di sfruttamento e lavoro nero dietro le nostre eccellenze agroalimentari

Il Piemonte non può accettare che sui suoi territori si verifichino situazioni di sfruttamento, caporalato o lavoro nero. Ancora meno può permettere che ci siano ombre dietro i suoi prodotti di eccellenza del settore agroalimentare.
 
Purtroppo anche la nostra Regione, questa estate, è stata interessata da fenomeni di questo tipo e sarà necessario fare tutto il possibile perché lo sfruttamento e l'illegalità siano superate.
 
Servono fermezza e rigore a tutti i livelli istituzionali, come ha chiesto il Ministro Martina invitando a combattere il caporalato come le mafie e come sottolineato in più occasioni anche dall'onorevole Davide Mattiello, membro della Commissione parlamentare antimafia che da anni si occupa di questi fenomeni a livello nazionale e regionale.
 
Anche la Regione Piemonte dovrà dare massima priorità a questo tema già affrontato sia dall'assessore Ferrero sia dall'assessore Cerutti. In un'ottica di sostegno all'analisi del fenomeno e alla costruzione di soluzioni praticabili proporrò che del tema si occupi anche la Commissione regionale per la legalità che si riunirà il prossimo 9 settembre. In quell'occasione dovremo costruire il calendario dei lavori e certamente questo tema non potrà mancare tra i molti che, come vicepresidente della Commissione, intendo sottoporre all'attenzione dei colleghi.
 

print_icon