Caro Silvio, cambiamo verso a Torino
Mino Giachino, Forza Italia* 17:55 Martedì 02 Febbraio 2016 3Lettera aperta a Berlusconi. Il Centrodestra deve avere un candidato autorevole, liste e un programma. Ti chiedo pertanto di convocare con Matteo Salvini e Giorgia Meloni un “tavolo” per deciderà una linea comune nel capoluogo subalpino
Carissimo Presidente,
Torino che è una delle Città che più hanno patito la crisi anche a causa delle scelte sbagliate della sinistra che la amministra da oltre vent’anni, ha bisogno come il pane di cambiare la guida amministrativa. Grazie alla rottura a sinistra e alla crescita dei 5 Stelle, Torino questa volta è contendibile perché Fassino , malgrado tutti gli appoggi trasformistici di chi pensa solo ai posti di potere e ai falsi moderati, non raggiungerà il 50,1% al primo turno.
Il Centro Destra allargato alle forze imprenditoriali escluse dal sistema di potere Torino messo in piedi dagli ultimi tre Sindaci, è l’unica alternativa credibile, praticabile e seria per rilanciare l’economia e il lavoro nella Città dell’Auto. Dopo le iniziative di Morano, Roberto Rosso e quella odierna di Vignale il rischio della frantumazione però è altissimo.
È chiaro che i vertici piemontesi del Centro Destra, non so se per scarsa sensibilità , per incapacità di coagulare le diverse anime o per cinismo, non sono stati in grado purtroppo di tenere insieme sin qui tutte le ambizioni.
Ti chiedo pertanto di convocare con Matteo Salvini e Giorgia Meloni un “tavolo” con tutto il Centro Destra torinese per deciderà una linea comune, il candidato unico e il programma che per quanto mi riguarda appoggerò senza alcuna indecisione e pancia a terra. Se il candidato deve essere Osvaldo Napoli allora si faccia di tutto affinché si dia luogo ad un ticket con il notaio Morano e le liste civiche a lui vicine a partire da quella di Roberto Rosso.
Il Centrodestra deve avere un candidato autorevole, liste e un programma forte che punti al rilancio di Torino che dall’inizio della crisi ha visto aumentare del 200 la cassa integrazione, che ha 200.000 poveri e che per la prima volta vede il suo ceto medio toccato dalla crisi e dalle manovre sbagliate di Monti e Renzi. Ce lo chiedono migliaia di piccole e medie aziende, escluse dal sistema di potere della sinistra, che hanno bisogno di un sistema creditizio locale aperto e di una Città che più che pensare alla cultura punti a riportare Torino al centro degli scambi economici e turistici europei e mondiali per rilanciare economia e lavoro. Ce lo chiedono decine di migliaia di senza lavoro e i pensionati torinesi, di cui la metà non arriva a fine mese che hanno capito che l’attenzione delle Giunte di sinistra è ormai diretta alla metà della Città che sta bene.
Con grande amicizia,
*Mino Giachino, ex sottosegretario ai Trasporti, coordinatore regionale Club Forza Silvio