Immigrazione, ognuno fa da sé

Mentre la Svizzera vuole bloccare i frontalieri italiani, l'Unione europea non riesce ad affrontare la tragedia dei migranti. Cosi sulle nostre coste ogni giorno approdano migliaia di disperati

Et voilà!, la Svizzera. Mentre noi italiani ci occupiamo dei rifugiati, raccogliendo tutti e sistemandoli anche dove non dovremmo, la Svizzera non potendo fermare i barconi, perche fino su quelle montagne non possono arrivare, ferma gli italiani frontalieri, giustificando il gesto con la mancanza di lavoro. Un fatto gravissimo, perche dimostrano di non avere rispetto per quello che il nostro paese fa, per i sacrifici fatti fino ad ora e per il lodevole comportamento della Marina militare.

Ma fino a quando potremmo continuare cosi? Saremo presto obbligati a fermarci perche il paese non può più accettare di pagare per tutti, tantomeno per un Europa così. Caro presidente Renzi cosa vogliamo fare? Oramai rimaniamo soltanto noi a raccogliere questi sfortunati, neanche quei componenti del Pd duri e puri pensano che si possano ospitare tutti dentro uno stivale. Il presidente francese François Hollande propone addirittura di smantellare quella baraccopoli di Calais, con o senza l’aiuto dell’Inghilterra. Dove finiranno questi emarginati se non in Italia, unico paese aperto a tutti.

Credo che volenti o nolenti presto saremo noi Italiani a imbarcarci per nuovi lidi. Di sicuro sarà cosi, meglio le borgate del Costa Rica che le periferie del nostro paese. Ma visto i reticolati che stanno costruendo intorno alle nostre frontiere dove anche noi finiremo per essere imprigionati, forse nemmeno in Costa Rica riusciremo ad andare perché non ci vorranno.

L’Europa, o quello che rimane di essa, sta dimostrando tutto il disinteresse per quello che accade nel mondo, un disinteresse pericoloso; lo sanno bene i paesi che compongono questa “unita”, che soli non si va da nessuna parte. L’emigrazione è un problema grande come il mondo, una guerra dei poveri che è esplosa come una bomba atomica, che rischia di travolgere tutto quello che trova senza badare a barriere o confini, un problema che dovrebbe essere affrontato con la giusta responsabilità da tutti, con decisioni drastiche. Invece succede che ognuno fa a suo modo, cosi sulle nostre coste ogni giorno approdano migliaia di disperati che rimarranno incagliati in qualche deposito di periferia aspettando che il tempo passi e che la Svizzera decida di regalarci qualche orologio per controllare quanto tempo ci rimane ancora, prima di decidere cosa fare.

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