Libera circolazione per i disabili
Davide Schirru* 09:07 Lunedì 13 Febbraio 2017 0
Avendo occasione di verificare come quotidianamente un gran numero di disabili si sposti da una città ad un’altra per visite mediche o per turismo ho notato come questi debbano confrontarsi con la burocrazia, peraltro differente da città a città, per accedere alle rispettive Ztl nei casi in cui i varchi di accesso siano controllati da telecamere. È noto, infatti, che quanti siano in possesso dell’apposito contrassegno possono circolare in qualunque Ztl, ma è altrettanto noto che nel momento in cui il cittadino si trovi a dover accedere ad una Ztl di un Comune diverso da quello di propria residenza, questi sia tenuto a comunicare il numero di targa all’Amministrazione, onde evitare di incorrere nella sanzione amministrativa prevista. In tal modo si costringe la persona, già gravata da molte problematiche personali, a ricercare le informazioni per il reperimento ed il successivo invio del modulo predisposto, creando, di fatto, una barriera burocratica che rallenta e rende più difficoltoso il movimento di una categoria di persone che quotidianamente deve affrontare ostacoli di ogni tipo.
Avendo avuto notizia di molte situazioni in cui il disabile si è trovato costretto a dover proporre ricorso avverso la sanzione irrogata, l’Associazione Italiana Lotta agli Abusi, unitamente ad altre realtà associative, propone l’istituzione di una banca dati nazionale nella quale inserire le targhe dei possessori dell’apposito contrassegno, di modo che il Comune di residenza, ricevuta la comunicazione dal titolare, possa operare direttamente la trasmissione a questa banca dati, a sua volta collegata automaticamente a tutti i Comuni che utilizzano il sistema di sorveglianza elettronica dei varchi Ztl. In tal modo il cittadino titolare del suddetto contrassegno potrebbe tranquillamente circolare in qualunque città italiana senza necessità di ulteriori trafile burocratiche.
Credo che sarebbe un bel segnale di impegno sociale da parte dell’Amministrazione Comunale torinese, il cui impulso inoltre non potrebbe certo non essere considerato, se questa si facesse promotrice delle necessarie interlocuzioni istituzionali che consentano di giungere alla realizzazione di questo progetto.
*Davide Schirru, referente Piemonte A.I.L.A, Associazione Italiana Lotta agli Abusi