Troppi silenzi sulla Psichiatria

Per la seconda volta, in data 25 gennaio 2016 il Tribunale Amministrativo Regionale ha deliberato la sospensiva della DG 29/2016 “Riordino della psichiatria residenziale” dell’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte. Con l’applicazione della DG.29 “può ritenersi sussistente il danno grave e irreparabile dedotto dalla parte ricorrente”, scrive il Tar nella sentenza e comunica che l’udienza di merito della causa in oggetto si terrà il 7 giugno 2017.

Questo provvedimento legislativo avrebbe costretto tutte le strutture residenziali a riorganizzarsi in un modo squalificante e squalificato. Meno psichiatri, niente psicoterapeuti, pochi psicologi... molti educatori, infermieri ed operatori sanitari. Saremmo stati costretti a diventare istituzioni di assistenza e badanza. Licenziamento di personale e utilizzo di questionari-test per i pazienti. Come dire: non vale la pena di tentare di cambiare vita, di fare anamnesi, terapia, di parlare o discutere con i pazienti... Meglio spendere meno e limitarsi a gestire i loro problemi utilizzando farmaci!

Intanto, pur sciogliendo e stemperando il tutto in un brodo di tre anni, circa la metà dei pazienti su circa 2700 ospitati, sarebbero stati “deportati” in base ai presunti risultati di un’indegna “ricerca” effettuata utilizzando “scale di valutazione”. In tutta la storia della psichiatria anche le ricerche craniometriche di Cesare Lombroso e dei sui seguaci hanno sempre avuto una funzione culturale e di riflessione su come orientarsi nella pratica terapeutica. Mai un carattere prescrittivo delle scelte di terapia per i pazienti.

Queste due Delibere Regionali - DG 30/2015 e DG 29/2016 - sono state approvate in modo unilaterale dall’Assessorato alla Sanità, senza incontri interlocutori con operatori del settore e associazioni di familiari; senza consulenza di universitari e/o esperti del settore. L’Assessore alla Sanità con l’implicito consenso del Presidente Sergio Chiamparino, e con garbata opposizione da parte dei consiglieri regionali del Pd e del Segretario Regionale Davide Gariglio: “Non possiamo scontrarci con l’Assessore del nostro partito”.

In questa situazione, è preoccupante anche la silenziosa collusione di una gran parte dei “cultori” e degli esperti della materia che vivono e lavorano in questa regione. Ci hanno ascoltato Nino Boeti, Davide Bono, Marco Grimaldi, Gian Luca Vignale, e pochi altri Consiglieri Regionali. Ci hanno aiutato le Associazioni dei familiari e gli avvocati. Se calcolassimo il tempo ed il denaro che abbiamo speso e stiamo spendendo in questo scontro con un Assessore alla Sanità che non sembra essere in grado di comprendere l’indegnità delle sue decisioni sul come “riordinare la psichiatria residenziale”, animate da un intento di risparmio e di burocratizzazione, da una concezione meccanicistica della psichiatria, avremmo potuto organizzare una festa ed una cena con tutti i quasi 2700 pazienti di cui ci occupiamo, affittando la Reggia di Venaria.

*Metello Corulli, Psicologo e psicoterapeuta, presidente della Comunità Terapeutica “Il Porto” di Moncalieri (To), Presidente piemontese Fenascop

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